«Né con l’Iran né con gli Usa»: gli iracheni ancora in piazza per la sovranità. E cantano Bella Ciao – Il video

Dal 1 ottobre 2019, migliaia di persone non hanno smesso discendere in strada per contrastare le ingerenze dei due Paesi sul suolo e sul governo iracheno

«Non stiamo né con l’Iran né con gli Stati Uniti. Il nostro slogan è ‘Stato’: vogliamo recuperare la nostra piena sovranità». Dice così uno dei partecipanti alla manifestazione di oggi 10 gennaio a piazza Tahrir, a Baghdad, e che da due mesi occupa con centinaia di altri giovani un palazzo di dieci piani.


Un gruppo di manifestanti, come si vede in un video diffuso sui social network, ha intonato una canzone sulle note di “Bella Ciao”, il canto simbolo della resistenza antifascista partigiana in Italia.


L’omicidio del generale Qassem Soleimani, infatti, non ha fermato i giovani iracheni che dal 1 ottobre sono nelle strade dell’Iraq a protestare contro la corruzione politica e l’ingerenza straniera nel loro Paese.

Le proteste hanno portato alle dimissioni del premier Adel Abdel Mahdi, ma, stando ai dati emersi, le repressioni hanno provocato la morte di oltre 500 persone e il ferimento di altri 20mila.

«Da troppo tempo, buona parte dei proventi del nostro petrolio finisce nelle casse della Repubblica iraniana e tutti i nostri ministri prima di essere nominati devono ottenere la benedizione di Teheran», dice ancora il manifestante, citato da Repubblica. «E che cosa dire dell’ingerenza degli Stati Uniti che dopo aver invaso e distrutto il nostro Paese e ancora occupano la green zone nel cuore di Baghdad?».

Le manifestazioni sono rivolte contro Iran e Usa, due Paesi in aperto contrasto che continuano a servirsi dei territori e delle istituzioni irachene per colpirsi a vicenda. Le proteste hanno attraversato tutto l’Iraq, da Baghdad fino a Basra, passando per Najaf, Kerbala, Babel, Nasiriyah, Amara e Muthana.

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