Svolta a Napoli: fermato il 17enne che era col ragazzo ucciso dopo la tentata rapina al carabiniere in borghese

Nei confronti del presunto complice del 15enne rimasto ucciso la procura dei MInorenni di Napoli ha emesso un decreto di fermo

Il quindicenne ucciso a Napoli dopo aver tentato di rapinare un carabiniere non era solo: la Procura per i Minorenni di Napoli, al termine di un’attività istruttoria, ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 17enne, ritenuto responsabile della tentata rapina ai danni del carabiniere, in cui ha perso la vita il complice. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli.


Lo scontro a fuoco era avvenuto nella zona di Santa Lucia nel capoluogo partenepeo: il militare ha reagito con diversi colpi di pistola, colpendo l’adolescente alla testa e al torace. Il 15enne era stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Vecchio Pellegrini, ma è morto poco dopo.


Parallelamente il pronto soccorso dell’ospedale è stato distrutto dalla rabbia dei parenti e amici e conoscenti occorsi presso la struttura ospedaliera. Oltre al pronto soccorso devastato, i carabinieri hanno riferito che all’esterno della sede del loro comando provinciale a Napoli, poco dopo la morte del 15enne sono stati esplosi due colpi contro la sede degli agenti.

A spararli, secondo le ricostruzioni riportate da Il Mattino, sarebbero stati due due ragazzi in sella a uno scooter. Gli spari contro la caserma, riporta il quotidiano napoletano, sarebbero stati rivolti come reazione contro i carabinieri ma anche contro alcune donne, parenti del 15enne, che si trovavano all’interno, ritenendole responsabili di non aver protetto il ragazzo.

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