Silvia Romano, perquisizioni dei Ros nella sede di Africa Milele

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per accertare le condizioni di sicurezza durante la permanenza della volontaria in Kenya

I carabinieri del Ros hanno perquisito e acquisito documenti nella sede di Africa Milele, a Fano, la onlus con cui lavorava Silvia Romano nei giorni in cui è stata rapita in Kenya, nel novembre del 2018. La Procura di Roma ha infatti aperto una nuova indagine con lo scopo di fare ulteriori verifiche sulle attività della onlus. Lo scopo è indagare sulle condizioni di sicurezza in cui si trovava Silvia al momento del rapimento.


Durante l’operazione, durata quasi tutta la giornata e guidata dal colonnello Marco Rosi, i militari hanno copiato il contenuto di alcuni hard disk e dei telefoni. Non è la prima volta che gli inquirenti provano a seguire la pista della sicurezza nel villaggio di Chakama, dove la giovane volontaria si trovava al momento del rapimento. Ma ora, dopo le dichiarazioni rilasciate da Silvia stessa al momento dell’arrivo in Italia (il 10 maggio), le autorità hanno deciso di tornare a fare controlli.


La fondatrice della ong Lilian Sora nei giorni scorsi ha dichiarato che la volontaria non era mai stata lasciata sola, che c’erano sempre stati – come d’abitudine – due guardiani masai armati attorno alla sede della ong. Da quanto emergerebbe dalle prime dichiarazioni ai pm Silvia, però, la notte del rapimento non c’era nessun altro con lei in sede. Un’occasione che chi ha organizzato il rapimento non ha lasciato sfuggire.

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