Fondi Lega, inchiesta sui 49 milioni: perquisita l’azienda del deputato Fabio Massimo Boniardi

Il 5 agosto scorso la Camera aveva votato a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti del deputato

In queste ore la guardia di Finanza di Genova sta perquisendo la sede della Boniardi Grafiche srl del deputato della Lega Fabio Massimo Boniardi. I controlli, scattati oggi 26 agosto, rientrano nell’ambito dell’inchiesta condotta proprio dalla procura di Genova sul presunto riciclaggio di una parte dei 49 milioni di euro ottenuti dal Carroccio come rimborsi elettorali grazie a bilanci ritenuti non trasparenti all’epoca della gestione del leader Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito.


L’operazione è condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria, guidati dal colonnello Maurizio Cintura. In questo momento stanno acquisendo documenti cartacei e informatici su disposizione del procuratore aggiunto Francesco Pinto e della sostituta Paola Calleri.


Il 5 agosto scorso, dopo cinque mesi dalla richiesta presentata alla Camera dei deputati da parte dei magistrati del capoluogo ligure, Montecitorio ha alla fine dato l’autorizzazione alla perquisizione dell’azienda di Boniardi. La proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere è stata approvata con voto segreto dai deputati.

In questo modo l’immunità parlamentare di cui il deputato leghista si era avvalso il 10 dicembre scorso – quando i finanzieri hanno già bussato alla porta della sua azienda – è decaduta. Quel giorno, aprendo la porta, l’uomo ha mandato via le autorità dichiarando di avere eletto lì il suo domicilio e di utilizzare l’ufficio per svolgere attività politica – per poter quindi rivendicare l’immunità parlamentare.

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