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Lopalco, furia da candidato: «La ripresa del Covid effetto delle bugie in tv dal nord: come chi diceva che il virus era morto pur di riaprire»

06 Settembre 2020 - 09:39 Giovanni Ruggiero
In un comizio in provincia di Bari, l'epidemiologo candidato alle Regionali in Puglia ha duramente attaccato avversari e colleghi, pur non citandoli

La campagna elettorale per le Regionali in Puglia entra nel vivo anche per l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, candidato nelle liste a sostegno di Michele Emiliano per il centrosinistra, con un attacco agli avversari politici, ma anche a qualche collega che dallo scorso maggio parla del Coronavirus come «clinicamente morto», ad esempio Alberto Zangrillo. Lopalco è intervenuto in un comizio a Corato, in provincia di Bari, rivendicando il lavoro fatto negli ultimi mesi a capo della task force per l’emergenza sanitaria, con i «muri di difesa» messi in piedi nella regione a partire dalla ricostruzione di alcuni reparti di terapia intensiva.

Intanto però i casi pugliesi sono tornati a crescere, casi però che «prima non vedevamo – ha spiegato Lopalco – giovani asintomatici o con pochi sintomi, che all’epoca non si cercavano neanche. Una miccia che poi ha provocato l’esplosione della prima ondata e che oggi spegniamo isolando i focolai».

Le «bugie del nord»

Ma l’aumento dei contagi tra agosto e settembre secondo Lopalco non dipende solo dal cambio di strategia nel monitoraggio dei contagi. Per l’epidemiologo c’è anche una responsabilità politica: «Se noi abbiamo questa ripresa del Covid-19 – riporta il Corriere della Sera – è anche per effetto di una propaganda scriteriata di alcune forze politiche del Nord che doveva dire che il virus non esiste e che quindi potevamo tornare a curarci nelle cliniche del Nord perché sono sicure».

L’attacco non ha risparmiato neanche i colleghi che frequentano i programmi tv, pur non citandoli mai: «Una bugia – ha aggiunto Lopalco – che hanno provato a venderci nelle televisioni dicendo che il virus fosse clinicamente morto o si era indebolito: avevano bisogno di far ripartire un mercato che è importantissimo, il mercato della sanità».

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