Dpcm, proteste e scontri a Firenze alla manifestazione non autorizzata: lancio di oggetti e continue cariche della polizia – Il video

Centinaia di persone protestano contro le misure del governo al grido di «libertà». Alla manifestazione partecipano persone di varia estrazione politica, dalla destra all’antagonismo

Proteste a Firenze contro il Dpcm anti-Coronavirus. Dopo il lancio di oggetti, tra cui bottiglie di vetro, le forze dell’ordine hanno risposto caricando più volte parte della folla lungo la centralissima via Calzaioli a Firenze, facendo arretrare i manifestanti per decine di metri. Alcuni manifestanti sono stati bloccati e presi a manganellate. Tra i partecipanti persone di varia estrazione politica, che spazia dalla destra all’antagonismo. Dodici i fermati per il momento.


 


 

La manifestazione, che ha coinvolto qualche centinaio di persone, non autorizzata dalla questura, è stata indetta con un tam tam sui social, per protestare contro il Dpcm – e quindi le misure anti Coronavirus – e ha da subito suscitato timori per possibili azioni violente, specie in piazza della Signoria. I primi manifestanti si sono radunati in via Calzaioli e sono stati bloccati da un cordone di polizia in assetto antisommossa all’ingresso con piazza della Signoria. Alle 21 si sono radunati urlando slogan contro la polizia e contro i giornalisti. Un altro gruppetto di manifestanti è stato invece intercettato e bloccato dalle forze dell’ordine in piazza della Repubblica. Tutti gli ingressi di piazza della Signoria sono bloccati dalle forze dell’ordine con cordoni e mezzi blindati.

Il sindaco: «Violenti hanno messo a dura prova Firenze»

«Una minoranza di persone venute intenzionalmente per provocare e cercare gli scontri ha messo a dura prova la nostra città – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella – Una situazione del genere non l’avevo mai vista nella mia città. Una città come Firenze, che vive di un’economia globale, sta soffrendo molto, c’è stanchezza e rabbia. Ci sono state molte manifestazioni, ma pacifiche, e quello che più mi fa soffrire e arrabbiare è vedere che c’è qualcuno che cerca di strumentalizzare questa rabbia. Questo non è accettabile».

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