A Napoli una donna viene uccisa con 12 coltellate. Il compagno fugge in Umbria, poi confessa: «Sono stato io»

Al momento non è stato identificato alcun movente. «Un gesto vile e di una brutalità inaudita», sottolinea il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo

Aveva 39 anni Ornella Pinto, la donna accoltellata la notte scorsa a Napoli e morta – per arresto cardiaco – alle 10.35 all’ospedale Cardarelli, dopo un delicato intervento. La vittima è stata colpita con 12 coltellate dal suo compagno che si è costituito. La coppia ha anche un figlio di 4 anni. L’uomo, 43 anni, al momento trattenuto in caserma, dopo averla uccisa si è prima allontanato a bordo della sua auto verso l’Umbria, poi, nella mattinata, ha confessato tutto davanti ai carabinieri di Montegabbione, in provincia di Terni.


Nessun movente

Difficile, al momento, capire cosa possa aver spinto l’uomo a uccidere la sua compagna. Nessun conflitto familiare che possa spiegare l’omicidio, o almeno così pare. Gli interrogatori intanto proseguono senza sosta: gli inquirenti, che accusano il compagno della vittima di omicidio volontario, vogliono vederci chiaro e far luce sull’accaduto. Hanno già sequestrato il cellulare di Ornella Pinto e del compagno e ora stanno ascoltando i familiari, i parenti, i vicini di casa e gli amici della coppia.


Lo sconcerto del quartiere

Nel quartiere di San Carlo all’Arena, a Napoli, c’è dolore e sconcerto. Nessuno riesce a credere a quello che è accaduto. Parlano di una coppia tranquilla, senza particolari problemi, o almeno questo lasciavano trasparire. A chiamare il 118, dopo aver ricevuto una telefonata della vittima, trovata poi in una pozza di sangue, sarebbe stata la sorella di lei.

«Gesto vile e di una brutalità inaudita»

«Grande dolore», infine, è stato espresso dalla direzione strategica dell’ospedale Cardarelli dove la donna in gravi condizioni era sopraggiunta nelle prime ore del mattino. Per lei non c’è stato nulla di fare: i medici hanno fatto tutto il possibile. «È l’ennesimo episodio di aggressione e omicidio nei confronti di una donna – sottolinea il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo – un gesto vile e di una brutalità inaudita. Fatti come questo dovrebbero spingerci ad una riflessione profonda su quanto sta accadendo. Siamo vicini alla famiglia di questa giovane madre e a tutte le donne».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/ALESSANDRO PREVIATI

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