«È stata mia madre a portare Saman da mio zio quella notte». Il fratello in procura: la trappola prima della scomparsa

Durante l’incidente probatorio il testimone 16enne indica un luogo vicino a una serra. È il posto in cui la ragazza viene inquadrata per l’ultima volta prima di scomparire

«Posso indicarvi il punto esatto, vicino a una serra, in cui mia madre ha affidato Saman a mio zio Danish Hasnain». È il fratello di Saman Abbas a parlare durante l’incidente probatorio della settimana scorsa. E il luogo che indica è confermato dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola di Novellara in provincia di Reggio Emilia dove la 18enne viene inquadrata per l’ultima volta prima di scomparire. Lui si trova dentro la cascina e dalla cucina del piano terra sta guardando tutto. Prima assiste alla lite tra Saman e il padre e la madre, Shabbar e Nazia. Poi loro le danno il passaporto e a quel punto lei lo mette nello zaino e tenta di fuggire. A questo punto il padre chiama al telefono Danish Hasnain. Gli dice che la ragazza è scappata di nuovo. E lui risponde: «Ci penso io».


«Zio Danish aspettava Saman vicino a una serra»

Poco prima Saman aveva ascoltato sul cellulare della madre un messaggio vocale in cui una voce femminile diceva che ormai era venuto il momento di ucciderla. Aveva chiesto alla madre se si parlasse di lei e Nazia le aveva risposto che si riferivano a una ragazza pakistana. Poi Saman aveva raccontato tutto al fidanzato. E il dialogo è finito agli atti dell’inchiesta che ricostruisce quella notte del 30 aprile. Un’ora dopo Saman si allontana dalla strada, il padre si ferma a guardare il telefono mentre la madre la segue. Quello che è successo dopo lo rivela il sedicenne: «Lo zio Danish le aspettava vicino a una serra». Dopo l’incidente probatorio, scrive oggi il Corriere della Sera, il ragazzo ha tentato la fuga come due settimane fa. È stato ritrovato dai carabinieri. Ora è sottoposto al divieto d’espatrio.


Si attendono intanto i nuovi avvisi di garanzia. Sotto la lente degli inquirenti c’è chi ha favorito la fuga della famiglia Abbas in Pakistan. Secondo la Gazzetta di Reggio il fratello avrebbe dato indicazioni ai carabinieri su dove potrebbe essere seppellito il corpo della ragazza. A partire da stamattina le ricerche continueranno nell’area adiacente all’azienda agricola della famiglia Bartoli, per la quale lavoravano gli Abbas. Ci saranno perforazioni e carotaggi delle serre finora non esplorate. Poi arriveranno unità cinofile, previsto per metà della settimana. E verrà nuovamente impiegato l’elettromagnetometro il cui impiego è previsto sempre verso la metà della prossima settimana.

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