Euro 2020, Gigio Donnarumma e Jorginho eroi di Wembley! Chiesa e Chiellini tra i migliori – Il PagellOpen di Italia-Inghilterra

Donnarumma cruciale, Jorginho storico: gli Azzurri sono sul tetto d’Europa

Un capolavoro a Wembley, contro l’Inghilterra. L’Italia di Roberto Mancini compie l’impresa in casa dei rivali e porta a casa la finale di Euro 2020 conquistando il secondo titolo nella sua storia. La Nazionale è campione d’Europa!


Le pagelle degli Azzurri

G. Donnarumma 8.5: Incolpevole sul gol flash di Shaw, si prende il palcoscenico con qualche uscita, ma nulla più. Fino ai rigori. Dove ci aiuta a raggiungere il tetto d’Europa con una prestazione dal dischetto fredda che lo consacra tra i grandi del calcio europeo.


G. Di Lorenzo, 5,5. Gara difficile per il terzino del Napoli. Si perde Shaw sul primo gol e non riesce a intervenire con efficacia sulla sua fascia.

G. Chiellini 8: È monumentale. Gigante dormiente sull’azione che porta al gol del vantaggio inglese, si risveglia dopo l’incantesimo di Wembley. Impedisce più volte agli avversari di fare il proprio gioco. Spunta la velocità degli esterni più volte, anche fallosamente. Ma soprattutto di pura classe difensiva. Tra i migliori in campo.

L. Bonucci 8: Si fa perdonare, diciamo, la disattenzione del reparto cui fa parte che ha portato al vantaggio inglese. Il suo gol è da cacciatore, trova una bella fiera da esibire: la rete del pareggio a Wembley. Si dimostra in grado di portare a compimento un colpo del veterano molto utile in un territorio ostico. Tira un rigore importante con la consueta freddezza.

Emerson 6.5 (sost. 118′ A. Florenzi s.v.): Quando l’Italia sembra in preda a un sortilegio nel primo tempo, lui è uno dei meno incantati. Si riprende a partire dalla ripresa e gioca buoni spunti per i compagni. Esce al posto di Florenzi allo scadere dei tempi regolamentari.

N. Barella, 5,5 (sost. 53′ B. Cristante, 6): Prestazione inconsistente rispetto alle solite cui ci ha abituato. Barella non riesce a esprimere le proprie capacità, schiacciato nella morsa inglese come, in generale, il resto del centrocampo Azzurro. Peccato perché è stato uno dei giocatori più rappresentativi di questo Europeo e le sue qualità mostrate nel torneo, sulla scia delle stagioni prodigiose all’Inter, sarebbero servite.

Jorginho 8: Continua a giocare nonostante i problemi accusati al ginocchio, Mancini lo tiene in campo mettendolo più a disposizione del gioco arretrato, ma la sua prestazione è interdetta dalle strategie di Southgate. Fino al primo tempo, dove porta insieme ai compagni la squadra a salire con intelligenza sia nella fase di possesso che di movimento per crearne. Arriva fino in fondo nonostante i dolori. Sbaglia il rigore, ma si è assunto ancora una volta la responsabilità. Esemplare.

M. Verratti, 6 (sost. 96′ M. Locatelli 6.5.): È mancato tanto agli Azzurri, ma la pressione inglese gli ha impedito di esprimere ciò che è in grado di fare. Pur resistendo oltre i 90 minuti, viene sostituito da Locatelli. Che gioca cercando anche la porta. Altra buona prova del giocatore del Sassuolo.

F. Chiesa, 7 (sost. 86′ F. Bernardeschi 7): Ha giocato una partita importante, dimostrando di essere pronto per grandi cose dalla prossima stagione. Un lieve contatto di gioco lo fa tirare fuori da Mancini, nonostante le suppliche. Lo sostituisce il compagno di squadra e concittadino Bernardeschi, che entra quasi subito in gara e contribuisce alla causa azzurra segnando un rigore decisivo. Peccato Perché anche lui sapeva di essere stato uno dei migliori in campo questa sera, grazie ai suoi spunti e alla carica che stava riuscendo a portare nella difesa avversaria. Fino, appunto, al problema fisico. Che non cancella il suo grande, primo, Europeo.

L. Insigne 5,5 (sost. 90′ A. Belotti 5,5): La prova del partenopeo è risultata sotto tono per creatività. Purtroppo, gli si ripercuote contro la capacità difensiva inglese. Viene sostituto a inizio del primo supplementare da Belotti. La gara del granata è di sacrificio, ma non si rende mai pericoloso per Pickford. Sul dischetto commette un errore dopo una lunga attesa per calciare.

C. Immobile, 5 (sost. 55′ D. Berardi 7): Non riesce a trovare strade in grado di avvicinarlo alla porta. La retroguardia inglese lo anticipa o ferma sempre. Dopo qualche tentativo in avanti, Mancini lo richiama al posto di Berardi. Il giocatore del Sassuolo corre tanto e suda molto, creando scompiglio agli inglesi. Alla fine viene confermato nella lista dei rigoristi e apre al meglio la corsa azzurra.

R. Mancini, 9: C’è mai stato un allenatore della Nazionale in grado di farsi volere bene da tutti i tifosi? Bearzot, forse, ma la freschezza e il riscatto portato da Mancini con la vittoria di questo Europeo è qualcosa di diverso. Questa è forse la sua coppa, prima che di ogni altro. Anche se non lo dirà perché conscio del gruppo e del merito del collettivo che ha creato. Il Mancio ha riportato il calcio italiano al posto che conta: tra i vincitori.

Grafica di copertina: Vincenzo Monaco

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