Incendi, due vittime in Calabria: la Regione chiede lo stato di emergenza. Un morto anche in Sicilia – Il video

Ettari di bosco sull’Aspromonte sono andati in fumo. In provincia di Reggio Calabria hanno perso la vita due anziani. A Paternò rimasto ucciso un agricoltore di 30 anni

Sono tre le vittime degli incendi al Sud contate oggi. Due in Calabria, la regione più colpita, che ha visto in fumo ettari di bosco sull’Aspromonte, e una in Sicilia. Mario Zavaglia, di 76 anni, ha perso la vita nelle campagne di Grotteria, nell’area metropolitana di Reggio Calabria, a causa di un incendio boschivo che ha raggiunto e fatto crollare la sua casa di campagna. L’uomo, ormai in pensione, era andato ad accudire il suo orto, come sempre, in contrada Scaletta, alle falde dei monti della Limina. In pochi minuti le fiamme hanno circondato l’abitazione senza lasciare scampo all’anziano, il cui cadavere carbonizzato è stato trovato da uno dei suoi figli, preoccupato per il fatto che non aveva visto rientrare il padre nell’altra abitazione della famiglia nel centro di Grotteria. Preoccupazione accentuata dal fatto che Zavaglia non rispondeva al cellulare. Zavaglia era rientrato nel luglio scorso da Milano, dove si era trasferito alcuni anni fa, dopo che era andato in pensione, insieme ai familiari. Quasi ogni giorno si recava nel suo terreno a Grotteria per svolgere lavori agricoli.


Reggio Calabria, trovato morto un altro anziano scomparso da alcune ore

In serata è poi arrivata la notizia della morte anche di un altro uomo, un 79enne, sempre in provincia di Reggio Calabria. Nicola Fortugno, di cui non si avevano notizie da alcune ore, è stato trovato morto a Cardeto, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo, che si era recato nella sua proprietà ed era stato dato per disperso, è stato trovato privo di vita a causa delle ustioni provocate dall’incendio scoppiato nella zona. Altre quattro persone, tutte civili, sono rimaste ustionate per un incendio, a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate nel pronto soccorso dell’ospedale di Reggio Calabria.


Catania, agricoltore di 30 anni morto mentre cercava di spegnere un incendio

Tragedia anche in Sicilia, nel catanese, dove un agricoltore di 30 anni è morto a Paternò schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell’area di Ponte Barca, interessata oggi da un vasto incendio come tre settimane fa. L’uomo stava trasportando una botte piena d’acqua sul suo trattore che all’altezza di una curva lungo la S.P.58, si è capovolto schiacciandolo e uccidendolo sul colpo.

Boccia (Pd): «La situazione è critica, molti sindaci sono disarmati»

Sono giorni, ormai, che il Sud Italia è dilaniato dalle fiamme: in particolare, zone come la Calabria, ma non solo, sono preda dei roghi che stanno facendo terra bruciata di intere porzioni di terreno. Francesco Boccia, deputato del Partito democratico e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale ha detto in giornata che le notizie sugli incendi che stanno devastando molte aree del Mezzogiorno sono allarmanti. E «in Calabria in particolare gli incendi sono causati da una scarsa prevenzione sul territorio, che è molto grave». Nonostante «gli sforzi immani dei volontari e della Protezione civile nazionale, che ringraziamo per il loro lavoro incessante – spiega Boccia – la situazione è critica, molti sindaci sono disarmati». Il deputato dem ha sottolineato che la distruzione di interi territori da Acri al Parco dell’Aspromonte è in corso da giorni: «Territori che vanno ora difesi e poi aiutati e sostenuti, attraverso interventi eccezionali che solo lo stato di emergenza può garantire. È necessario che il governo Draghi dichiari al più presto lo stato di emergenza per la Calabria, così come chiesto dalla candidata alla presidenza della Regione, Amalia Bruni. Servono interventi eccezionali e risorse aggiuntive per la Protezione civile».

Anche la Regione chiede lo stato di emergenza

Anche la Giunta regionale della Calabria, su proposta del presidente Nino Spirlì, ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza «in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria». Nella delibera si dà anche atto che «si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata nei Comuni interessati». Nelle ultime settimane di luglio e in quella di agosto, si legge nella delibera della Giunta regionale, «si è assistito a una drammatica recrudescenza dei fenomeni, che hanno messo in concreto e immediato pericolo sia il patrimonio boschivo, anche quello vetusto, oggetto di tutela dell’Unesco, che quello abitativo e produttivo, con il proliferare di incendi di interfaccia che hanno provocato ingenti danni alle cose nonché, circostanza ancor più grave, la perdita di vite umane. Tuttora insiste, in tutta la regione, una situazione di criticità tale da aver indotto il presidente della Giunta, unitamente al direttore generale del dipartimento di Protezione civile, a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri lo stato di mobilitazione nazionale».

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