Emiliano: «I medici bravi sono pochi». La replica dell’Ordine: «Indignati dalle sue parole, ora chiarisca»

Il presidente di Fnomceo Anelli risponde al presidente della Regione Puglia: «La politica faccia la propria parte per mettere i medici nelle condizioni migliori»

Le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, creano ancora scompiglio. Nei giorni scorsi il governatore pugliese, nel corso di un’intervista rilasciata durante la riapertura della struttura di terapia intensiva neonatale all’ospedale di Taranto, ha dichiarato che «i medici sono pochi, quelli bravi ancora meno». Parole che hanno generato «stupore e indignazione» tra il personale medico-sanitario, come spiegato da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e dell’Ordine dei medici di Bari. In una lettera in risposta alle dichiarazioni del governatore pugliese, Anelli sottolinea che «non è dato comprendere quale messaggio si voleva inviare all’ascoltatore con una mortificazione gratuita di professionisti, che sino a prova contraria, hanno retto il sistema e garantito le prestazioni, specie durante questa pandemia» di Coronavirus. E l’Ordine, nella sua lettera di “richiesta chiarimenti”, incalza: «Questo (è stato possibile) nonostante si siano ritrovati in “pochi” a causa di scelte politiche disastrose e di programmazioni inadeguate al punto che se oggi i “pochi” non rimanessero in servizio oltre il numero di ore consentite dalla legge, regalando il loro tempo e il loro lavoro ai cittadini pugliesi, diverse strutture sarebbero chiuse».


Anelli: «Ci sono medici eccellenti che talvolta sono costretti a emigrare per scelte miopi»

Nella lettera, il presidente Anelli osserva che «i medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno, ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più “pochi” e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio». E ancora: «Sul fatto che i medici siano o non siano “bravi”, ricordo che ogni medico acquisisce le sue competenze grazie ad un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno 9 anni, senza eguali tra le professioni. A riprova di ciò, vi è il fatto che i medici formati nelle nostre università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta ad emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione». La lettera si chiude con un invito, esortando Emiliano «a chiarire il senso delle sue osservazioni».


Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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