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È davvero la fine dei tatuaggi colorati? No! Ecco cosa succederà agli inchiostri usati in Italia

17 Dicembre 2021 - 19:15 Valerio Berra
Tutto quello che cambia per il mondo dei tatuaggi dal 4 gennaio 2022: l'ipotesi più probabile è che ci sarà una mancanza temporanea di certi pigmenti sul mercato

Un mondo in bianco e nero. Dalle notizie circolate ieri, 16 dicembre, sembrava che questa fosse l’unico futuro possibile per il mondo dei tatuaggi. Un ritorno alle origini, con soggetti disegnati solo con contorni scuri, visto che il bianco si usa esclusivamente per qualche dettaglio. L’Agenzia europea per la sostanze chimiche (Echa) ha pubblicato una nuova versione del Reach, il registro per la valutazione e l’autorizzazione delle sostanze chimiche, che arriva dopo uno studio condotto sui composti che vengono utilizzati nell’industria del tatuaggio e in quella dei cosmetici. Tra le sostanze che vengono sconsigliate ce ne sono alcune utilizzate per gli inchiostri colorati. «Il Reach è un regolamento che ha valore comunitario. Una volta che viene approvato ha subito un impatto anche sulla nostra legislazione». A spiegarlo a Open è Flavio Ciesa del Laboratorio Analisi Alimenti e Sicurezza dei Prodotti di Bolzano, uno degli esperti di tossicità delle sostanze chimiche che questa mattina hanno partecipato a un convegno dell’Istituto superiore di sanità dove sono state valutate le conseguenze del nuovo Reach. La data in cui verrà adottato è il 4 gennaio 2022. Alcune sostanze però hanno ricevuto una sorta di delega: potranno essere utilizzate ancora per un anno. Ma è davvero la fine dei tatuaggi colorati?

Il rischio per la pelle e la risposta dell’industria

Il primo punto da chiarire è il livello di tossicità. Chi negli scorsi anni ha fatto un tatuaggio in cui sono stati utilizzati dei colori ora non deve correre dal dermatologo per fare un test: «Non c’è bisogno di fare nessun controllo. Si tratta di un ritiro dal mercato ma di una restrizione. Sono stati aggiornati i limiti di alcune sostanze per evitare reazioni allergiche o altri effetti a lungo termine. In Europa c’è sempre stato un controllo attento sull’uso delle sostanze chimiche. Questa restrizione serve solo ad aumentare la sicurezza». A parlare è Leonello Attias, ricercatore dell’Istituto superiore di Sanità: «Per l’industria dei tatuaggi questo è stato un percorso lungo, non un fulmine a ciel sereno». Tutto questo avrà certo delle conseguenze sul mercato dell’inchiostro per tatuaggi ma non certo travolgenti: «Le conseguenze immediate saranno una minore disponibilità sul mercato dei colori: tra i vari pigmenti quelli più a rischio sono giallo, rosso e arancione. Le aziende cercheranno sicuramente delle alternative». Intanto dai profili social dei tatuatori è già partita una campagna per tranquillizzare i proprio follower. Tra questi c’è Samantha Pozza che dal suo profilo TikTok da 1,2 milioni di follower ha detto: «Da gennaio usciranno nuovi colori in Italia. Saranno ancora più sicuri. Già da un anno i produttori si stanno muovendo in conformità con la legge».

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