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La famiglia romana bloccata in Sardegna perché il figlio non ha il Green pass: «Ci negano il diritto di studiare e lavorare»

02 Febbraio 2022 - 07:15 Redazione
sardegna green pass
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È rimasto in Sardegna più del previsto e senza il Green pass rafforzato diventato nel frattempo obbligatorio dal 10 gennaio

Non è una storia di No vax quella raccontata ieri all’agenzia di stampa Ansa da una coppia per metà di origini sarde che vive a Roma. I due regolarmente vaccinati e muniti di Green pass valido per viaggiare, a Natale si sono uniti ai parenti di lei, a Sassari, assieme al figlio 17enne. Ma poi i genitori hanno preso Covid-19 e lui, partito col certificato valido per prendere l’aereo, è rimasto in Sardegna più del previsto e senza il Green pass rafforzato diventato nel frattempo obbligatorio dal 10 gennaio è ancora bloccato nell’isola. «Negano a nostro figlio il diritto allo studio, a noi quello di lavorare, a tutti e tre quello di tornare alla propria vita», dicono i due.« Deve rimanere qui, sta perdendo settimane di scuola per un cavillo – lamentano – ci siamo rivolti al Tribunale di Sassari e al ministro della Salute, ma per ora niente da fare».

Il ragazzo, residente in Sardegna come la madre, è arrivato ad Alghero il 23 dicembre. Avrebbe dovuto lasciare l’isola l’8 gennaio.« In aeroporto abbiamo scoperto che il ragazzo, sebbene negativo nel periodo in cui noi eravamo positivi, non poteva salire in aereo», racconta il padre. Il 18 gennaio la madre ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, tramite la mail della sua segreteria. Ha riscritto il 21 gennaio, allo stesso indirizzo e poi due volte a un’altra mail ministeriale. «Abbiamo capito che c’è qualche riserva a concedergli una deroga per non creare un precedente», sostengono. Poi hanno provato la via dell’istanza d’urgenza al tribunale di Sassari, ma «il giudice tutelare dichiara di non avere il potere di derogare alle vigenti norme sanitarie». Infine, l’ultima beffa: «La dirigente scolastica ci viene incontro, ma da oggi mio figlio non ha neanche più diritto alla Dad perché non è malato né in quarantena fiduciaria».

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