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L’Ucraina: «900 civili giustiziati nei dintorni di Kiev con un colpo di pistola»

16 Aprile 2022 - 08:47 Redazione
kiev giustiziati 900 civili
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Nebytov ha spiegato che i lavoratori dei servizi pubblici di Bucha hanno raccolto e sepolto i corpi nel sobborgo di Kiev. Le truppe di Mosca, ha aggiunto, «cercavano le persone che esprimevano forti opinioni pro-Ucraina»

L’Ucraina sostiene che i 900 civili morti trovati nella regione di Kiev sono stati tutti giustiziati a colpi di pistola. A parlarne è l’Associated Press, che cita Andry Nebytov, capo della polizia regionale di Kiev. «La presenza di ferite d’arma da fuoco indica che molti sono stati semplicemente giustiziati», sostiene Nebytov, il quale spiega che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per ferite d’arma da fuoco. Le persone uccise a colpi di pistola fanno pensare che sotto l’occupazione russa la gente venisse «semplicemente giustiziata per le strade. Ogni giorno vengono trovati più corpi, sotto le macerie e nelle fosse comuni. Il maggior numero di vittime è stato trovato a Bucha, dove ce n’erano più di 350». Nebytov ha spiegato che i lavoratori dei servizi pubblici di Bucha hanno raccolto e sepolto i corpi nel sobborgo di Kiev. Le truppe di Mosca, ha aggiunto, «cercavano le persone che esprimevano forti opinioni pro-Ucraina».

Anche i cadaveri trovati nel villaggio di Shevchenko sono stati identificati, «erano normali abitanti del posto, purtroppo anche torturati», ha raccontato. Alcune delle persone a cui hanno sparato avevano delle fasce bianche al braccio per cercare di proteggersi dalle forze russe: «Durante l’occupazione, i soldati russi obbligavano i cittadini a indossare fasce bianche al braccio, per indicare che erano già stati controllati. Quindi, per salvare le loro vite, i nostri cittadini indossavano queste fasce, per proteggersi dai colpi di arma da fuoco. Ma indossare fasce bianche al braccio non sempre ha funzionato, e neanche quando hanno appeso stracci bianchi davanti alle case per segnalare che c’erano bambini che vivevano in quegli appartamenti», ha concluso Nebytov.

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