Portiere d’albergo ucciso ad Alessandria, l’uomo fermato ha ammesso: «L’ho colpito». La procura: «Ancora nessun movente ragionevole»

Sono ancora diversi i punti oscuri dell’omicidio. Durante la notte, il 69enne sospettato di aver ucciso Alberto Faravelli sarebbe sceso più volte dalla sua camera chiedendo da bere

L’uomo sospettato di aver ucciso la scorsa notte ad Alessandria Alberto Faravelli, portiere di notte dell’hotel Londra, 69 anni, è stato fermato al termine di un lungo interrogatorio nel corso della quale avrebbe fatto le prime ammissioni. Il presunto omicida sarebbe un italiano di 46 anni, senza fissa dimora, di cui al momento non sono state rese note le generalità. Non si conosce nemmeno il movente, si ipotizza una rapina finita male. La vittima, uccisa al culmine di una violenta aggressione con un corpo contundente, è stata trovata in una pozza di sangue da una passante che lo ha notato riverso a terra davanti alla reception. Sequestrate le immagini delle telecamere di videosorveglianza.


L’interrogatorio

Il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, ha spiegato che al momento: «non esiste un movente ragionevole» dietro l’omicidio di Alberto Faravelli. Dopo aver tentato la fuga, il sospettato fermato oggi 9 maggio ha ammesso di aver colpito la vittima durante l’interrogatorio al Comando provinciale dei carabinieri. Il suo avocato, Stefania Sandri, ha poi spiegato che era ospite dell’albergo da un giorno, dopo essere arrivato in treno ad Alessandria appena 24 ore fa. La scorsa notte, l’uomo è sceso più volte per chiedere da bere. Ancora però non è stato chiarito per quale motivo il sospettato avrebbe colpito la vittima, che non conosceva. Secondo gli inquirenti, il portiere sarebbe stato ucciso con una serie di colpi sferrati con una statuetta trovata all’intento dell’hotel.


Foto in copertina di repertorio

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