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L’Aquila, l’incidente all’asilo causato da «una marcia tolta inavvertitamente». La conferma della proprietaria dell’auto in lacrime ai pm

La donna ha raccontato di essere stata avvertita dal figlio di 12 anni che si trovava a bordo dell'auto improvvisamente in marcia

A causare il tragico incidente nell’asilo Primo Maggio di L’Aquila sarebbe stato «un errore umano, una marcia tolta inavvertitamente». È quando emerso dall’interrogatorio di oggi 20 maggio in procura con la donna proprietaria della Passat, l’auto che ha travolto un gruppo di bambini nel giardino della scuola uccidendone uno e ferendone altri cinque. La donna, indagata per omicidio stradale, ha confermato di aver tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci, come aveva già anticipato ieri. All’interno dei veicolo era rimasto suo figlio di 12 anni, che l’avrebbe messa in allarme: «Mi ha avvertito mio figlio gridando “mamma!”», ha detto la donna in lacrime ai magistrati. Il 12enne è poi saltato dall’auto in corsa prima dell’impatto.

È durato circa un’ora e mezza l’interrogatorio alla 38enne davanti al procuratore titolare dell’inchiesta, Stefano Gallo, l’avvocato difensore, Stefano Valentini, i rappresentanti della Squadra mobile e in alcune fasi anche il capo della procura aquilana, Michele Renzo. La donna ha poi spiegato di aver rischiato di essere travolta anche lei dall’auto «e solo alla fine mi sono dovuta scansare».

La marcia tolta dal 12enne nell’auto

Agli inquirenti la 38enne ha raccontato di ricordare il momento in cui ha parcheggiato la sua auto: «ho inserito la prima marcia, ma non il freno a mano». La donna si è più volte detta «disperata» per il dolore provocato per la morte del piccolo Tommaso e il ferimento degli altri bambini. In lacrime ha ammesso che «mi ha detto mio figlio di aver inavvertitamente tolto la marcia. Mio figlio si è anche ferito nel gettarsi dall’abitacolo».

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