Istat: «Via il Reddito di cittadinanza ad un beneficiario su cinque. Durata minore soprattutto per chi ha tra i 45 e i 60 anni»

«La riduzione del sussidio riguarderà un terzo della platea in età da lavoro, in particolare uomini. Meno colpiti i giovani», ha spiegato il presidente dell’Istituto, Blangiardo

Poco meno di un milione degli attuali beneficiari perderà il Reddito di cittadinanza. E, fra loro, soprattutto chi ha tra i 45 e i 60 anni. Le stime di Istat, presentate dal presidente dell’Istituto nazionale di statistica, Gian Carlo Blangiardo, in audizione alla Camera sulla manovra di bilancio 2023, confermano quelle annunciate anche da Bankitalia. «La riduzione colpirà circa 846 mila individui, vale a dire poco più di un beneficiario su cinque», ha detto Blangiardo. Ma la parte più interessante del suo intervento riguarda le fasce di età e la composizione dei nuclei familiari colpiti: «Se si considerano i soli beneficiari in età compresa fra 18 e 59 anni – ha spiegato infatti il presidente di Istat – il taglio riguarderà oltre un terzo di essi. La decurtazione della durata coinvolgerebbe in prevalenza i nuclei familiari di ridotte dimensioni (in particolare coinvolge più della metà degli individui soli) e la componente maschile, e investirebbe quasi la metà dei beneficiari in età compresa fra 45 e 59 anni». Colpiti meno i giovani che in questo momento non studiano e non cercano lavoro: «Il taglio comprende un terzo dei NEET fra 18 e 29 anni beneficiari del Reddito, e si caratterizza per livelli di istruzione appena più elevati rispetto alla restante platea dei beneficiari appartenenti alla stessa classe d’età».


Nella foto: elaborazione grafica di Vincenzo Monaco


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