Piazza Fontana 53 anni dopo, Mattarella: «La democrazia ha saputo difendersi dalle stragi neofasciste»

Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione del 53esimo anniversario della strage di Piazza Fontana

«La democrazia ha saputo difendersi con i valori e gli strumenti che le sono propri dopo la strage di piazza Fontana». Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con un messaggio ha voluto ricordare l’anniversario dell’attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura che causò 17 morti e 88 feriti. «Sono trascorsi 53 anni dal feroce attentato che provocò nel cuore di Milano morti e sofferenze, sconvolgendo la coscienza del popolo italiano, con l’intento di minacciare le istituzioni della Repubblica. Avvertiamo il dovere di ricordare, con la stessa intensità di sempre, l’impegno di cui Milano per prima fu interprete e che consentì al Paese intero di sconfiggere le strategie eversive neofasciste e le bande terroristiche di ogni segno che insanguinarono la non breve stagione che seguì alla strage». Per il capo di Stato quella di piazza Fontana fu una delle «prove a cui la Repubblica seppe uscire rafforzata nei suoi valori costituzionali e nell’unità del suo popolo».


L’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, preceduto da una serie di altre bombe nei mesi precedenti, segnò per Mattarella «l’avvio di un tempo tormentato, nel quale le istituzioni della libertà furono poste sotto attacco», ma nonostante – continua – «la matrice di quella strage tardò a emergere a causa di complicità, colpevoli inadeguatezze e i tentativi di deviazioni, il contesto di aggressione al popolo e alla democrazia è stato chiarito grazie al senso del dovere di donne e uomini, servitori delle istituzioni e alla passione civile degli italiani». Per il presidente della Repubblica, infatti, la democrazia in quella occasione ha saputo difendersi con le proprie forze. «Gli eversori sono stati sconfitti senza che riuscissero nel loro intento di dividere la società», ha continuato aggiungendo, inoltre, che questo è stato anche «un dovere anche verso le giovani generazioni. Il bene comune, costruito sui valori, sulle difficoltà, sul dolore, sui sacrifici, è il patrimonio che ne è derivato. Lezione per ogni avversità». 


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