La storia della classifica delle dottorande “hot” all’università di Palermo: «Fuori il patriarcato dagli atenei»

La protesta di Non una di meno a Unipa

Una classifica hot delle dottorande. Fatta circolare da un collega e denunciata tramite lettera anonima. Comincia così la storia che ha coinvolto l’università di Palermo. Il caso risale al febbraio scorso, ma è venuto alla luce dopo le proteste di “Non una di Meno – Palermo“. Un dottorando di ricerca del dipartimento Seas (scienze economiche, aziendali e statistiche) stila una classifica delle colleghe «in base alla bellezza fisica». Viene segnalato al coordinatore del dottorato che lo costringe a scusarsi con le persone citate nella lista. E chiede anche alle interessate se intendono procedere con la segnalazione per il procedimento disciplinare. Non riceve indicazioni in questo senso e considera chiusa la vicenda. La prorettrice all’Inclusione dell’ateneo Beatrice Pasciuta racconta che la storia torna d’attualità dopo la pubblicazione della “lettera anonima” che riguarda la classifica delle dottorande hot su un blog. E che l’università ha intenzione di intraprendere un’azione giudiziaria contro la risorsa online perché usa il marchio dell’ateneo e avrebbe diffamato il rettore.


La protesta di “Non una di meno”

Intanto però il Collettivo Medusa, gruppo di 30 allieve che monitora casi del genere, annuncia un’assemblea pubblica sul caso. «La mancanza di un dibattito rende la vicenda ancora più grave – dice all’edizione palermitana di Repubblica Anna Taibi, studentessa di Beni culturali -. Non basta istituire prorettorati alle Politiche di genere e inaugurare panchine rosse per lavare via le responsabilità dell’ambiente accademico. La lista delle studentesse che sarebbe circolata sui gruppi WhatsApp è solo una delle tante vicende che ogni giorno studentesse e docenti si ritrovano a contrastare. C’è vergogna, paura di andare contro il sistema predominante. Molte studentesse non conoscono il sistema per la segnalazione anonima dell’Università. E, se la risposta è il silenzio, di certo non sono spinte a denunciare». Invece “Non una di meno – Palermo” ha affisso uno striscione davanti alla facoltà di Economia: “Fuori il patriarcato da Unipa“. E hanno indetto un’assemblea per il 21 dicembre. «Vorremmo dire alla studentessa e alle sue colleghe finite nella lista sessista che non sono sole – fanno sapere le attiviste -. L’accaduto non può essere ignorato né sminuito. È il sistema che va cambiato e combattuto: dal divario retributivo uomo-donna ai pregiudizi e alle offese sessiste nelle aule».


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