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In Italia 91 piccoli paradisi fiscali: ecco i comuni che nel 2022 hanno deciso di non fare pagare l’Irpef ai loro cittadini

02 Gennaio 2023 - 15:14 Fosca Bincher
Sono tutti al Nord e in Regioni a statuto speciale le località che non impongono ai loro residenti l'imposta comunale sui redditi

Ci sono 91 mini paradisi fiscali in Italia: sono i comuni che secondo il censimento del dipartimento finanze del ministero dell’Economia alla data del 23 dicembre scorso avevano resistito scegliendo di non tassare con l’Irpef comunale i propri cittadini. L’anno precedente l’elenco era più lungo – 132 comuni – ma durante il 2022 per 41 di loro non è stato più possibile concedere il privilegio, e hanno istituito per la prima volta l’addizionale locale.

I Comuni senza Irpef

Fra i mini-paradisi senza Irpef comunale 14 sono in Lombardia, 13 in Sardegna, 12 in Piemonte e 10 in Trentino Alto Adige. I due soli comuni capoluogo nell’elenco sono Bolzano e Gorizia, restati senza Irpef comunale. Gli altri 89 in genere sono piccoli comuni con meno di 5 mila abitanti. Ma a zero Irpef municipale ci sono anche comuni ben noti ai turisti, dove sarebbe piacevole risiedere senza tasse, come Bellagio (Co), Camogli (Ge), Golfo Aranci (Ss), Gressoney Saint Jean (Ao), Orta San Giulio (No), Portovenere (Sp), Riccione (Rn), San Gimignano (Si) e Vipiteno (Bz). Nell’elenco anche un comune nato tax free come quello di Alluvioni Piovera (Al), derivante dalla fusione dei comuni di Alluvioni Cambiò e Piovera.

Dove l’Irpef è stata istituita

Nell’elenco dei 41 che si sono arresi istituendo la loro prima addizionale Irpef nel 2022 ci sono fra gli altri i comuni di Erbusco (Bs), Falzes (Bz) e Ustica (Pa), e con loro il comune di La Cassa in provincia di Torino, che con quel nome aveva evidenti difficoltà nel non fare cassa…

Il cambio delle aliquote con il nuovo anno

Complessivamente però i comuni italiani hanno graziato nell’anno appena passato i loro cittadini: i due terzi hanno deciso di lasciare immutate le aliquote previste nell’anno precedente. Il 18% le ha invece modificate, aumentando le addizionali ma estendendo allo stesso tempo le esenzioni per particolari categorie di cittadini e la no tax area. Il 16% invece alla fine dell’anno non aveva ancora deliberato le aliquote Irpef comunale del 2022, lasciando i loro abitanti con il fiato sospeso.

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