Lo tsunami cripto si abbatte sul Congresso Usa: Ftx chiede indietro i soldi dati a politici e a no profit

I nuovi amministratori hanno iniziato a chiedere la restituzione di circa 73 milioni di dollari, erogati ai candidati democratici e repubblicani per finanziare le loro campagne elettorali di mid term

I nuovi amministratori di FTX, il colosso delle criptovalute fondato da Sam Bankman-Fried (SBF) ed entrato in regime fallimentare a novembre 2022, hanno iniziato le azioni di recupero dei soldi versati a democratici e repubblicani per finanziare la campagna elettorale di mid term. E stanno provando anche a chiedere indietro i contributi donati dal gruppo cripto o dal suo stesso fondatore ad organizzazioni benefiche e no profit. Lo rivela il Wall Street Journal. Il nuovo Ceo di FTX., John J. Ray, in accordo con il tribunale fallimentare ha fatto partire le prime azioni di recupero fondi che riguardano i 73 milioni di dollari versati negli ultimi 18 mesi a candidati alle elezioni di mid term. La parte più rilevante della somma – 40 milioni di dollari- è stata versata a candidati democratici e liberal da SBF, ma anche un altro top manager di FTX, Ryan Salame, ha versato somme consistenti (23 milioni di dollari) a candidati repubblicani e conservatori. Tutti questi finanziamenti sono avvenuti quando FTX non era già più in grado di rimborsare i propri clienti del capitale versato.


La richiesta anche alle no profit

Stessa azione di recupero sempre con l’aiuto del tribunale è partita per i versamenti in beneficenza dello stesso periodo, per una somma ancora non stabilita dai nuovi amministratori. Si sta cercando traccia al momento dei 160 milioni di dollari che a settembre 2022 SBF aveva annunciato di avere donato a 110 organizzazioni no profit. Nel mirino del tribunale anche i soldi donati a un elenco speciale di organizzazioni senza scopo di lucro su indicazione della modella brasiliana Gisele Bündchen, che aveva girato uno spot per FTX con l’allora marito Tom Brady (da cui oggi è separata). Prima che sia avviata dal tribunale fallimentare l’azione di recupero dei fondi già alcune organizzazioni no profit si sono fatte avanti per restituire in tutto o in parte la donazione ricevuta da SBF. L’Alignement Research Center, onlus che si occupa di apprendimento automatico, ha annunciato la restituzione di 1,25 milioni di dollari. Un’agenzia stampa investigativa senza scopo di lucro come ProPublica, ha già annunciato la restituzione di 1,6 milioni di dollari. Il Good Food Institute, che promuove alternative alla carne animale, ha invece annunciato di avere già speso la donazione ricevuta e di non essere in grado di restituirla. Non è escluso però che il tribunale possa chiederla lo stesso indietro.


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