Terremoto Emilia-Romagna, serie di scosse nel Cesenate: la più forte di magnitudo 4.1

Chiusi in via precauzionale gli edifici scolastici di Gambettola. Lezioni regolari invece a Cesenatico

Le scosse non hanno provocato danni, ma vanno avanti ormai da alcuni giorni e preoccupano la popolazione. In Romagna è in corso uno sciame sismico, in particolare nella provincia di Forlì-Cesena: secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le scosse più rilevanti sono state una di magnitudo 4.1, registrata alle 11.45 di giovedì 26 gennaio e un’altra della stessa intensità alle 06:32 di questa mattina nella località di Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena. Entrambe hanno avuto ipocentro compreso tra i 18 e i 19 chilometridi profondità ed epicentro a circa 7 km da Rimini. La scossa, ultimo episodio di uno sciame sismico in corso da giorni nelle provincia di Forlì-Cesena, è stata avvertita oltre che nel Riminese anche nel Ravennate, dove non si segnalano criticità o persone coinvolte. A confermarlo è il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, che su Facebook fa sapere come «al momento non è stato registrato alcun danno».


Nel frattempo la sindaca di Gambettola ha deciso di chiudere – in via precauzionale – gli edifici scolastici: «Stiamo facendo tutte le verifiche sugli edifici, comunque in via precauzionale oggi le scuole rimangono chiuse. Intanto  – continua Letizia Bisacchi – si terranno le verifiche del caso». Lezioni regolari invece a Cesenatico dove il primo cittadino Matteo Gozzoli ha annunciato nuovi controlli nelle strutture. «Questa mattina alle 6:32 – osserva – ci siamo svegliati tutti con una nuova scossa di terremoto di intensità 4.1, la stessa di giovedì che non aveva provocato danni. Le scuole rimarranno aperte, stiamo organizzando nuovi controlli a titolo precauzionale in tutti gli edifici scolastici e pubblici con i nostri tecnici. Al momento – conclude – non risultano segnalazioni di danni di alcun genere», si legge nel post. Dalle 9.40 è gradualmente ripresa la circolazione ferroviaria sulla linea Bologna-Rimini e dalle 10.25 sulla Ravenna-Rimini, sospesa in via precauzionale alle 6.50 per verificare i possibili danni del terremoto. La circolazione, fa sapere il Gruppo Fs, è stata riattivata dopo i controlli previsti dalle normative di sicurezza sullo stato della linea da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana.


«Stesso sciame sismico delle Marche»

Nel corso della giornata di giovedì 26 gennaio le scosse sono state circa una decina tra Cesenatico e Gambettola e il terremoto è stato percepito anche nelle province di Rimini e Ravenna, ma pure in Veneto e nelle Marche, fino ad Ancona. Proprio sulla costa marchigiana, al confine con l’Emilia-Romagna, il 9 novembre era iniziata una scia sismica con le due scosse più forti (5.5 e 5.2 di magnitudo) poco dopo le 7 di mattina, che causarono danni e sfollati. Per il direttore dell’Ingv, Claudio Chiarabba citato da Corriere della Sera, il sisma registrato in provincia di Forlì-Cesena «è di tipo compressivo, lo stesso dello sciame di novembre registrato nel nord delle Marche. Parliamo – spiega Chiarabba – di una zona con una sismicità ben definita. In questo caso i terremoti avvengono sul fronte appenninico. Anche per questo bisogna prestare attenzione con prudenza e comportamenti consoni».

La scossa di un paio di giorni fa arrivava al culmine di una serie di movimenti tellurici di lieve entità che andavano avanti da giorni. Per precauzione gli studenti erano stati fatti uscire dalle scuole ed erano state avviate immediatamente verifiche. Al termine del pomeriggio, dopo una riunione con la protezione civile regionale, era poi stata decisa la riapertura delle strutture scolastiche. «Per fortuna non ci sono state situazioni di reale pericolo e danni. Però, forti delle esperienze del passato, vogliamo essere pronti a intervenire in tutti i casi in cui si rendesse necessario farlo», ha detto l’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo.

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