I sospetti sul voto all’estero per le Politiche 2022, i conti non tornano: l’indagine sui tanti voti dei centenari

A denunciare per primo è stato il deputato di FdI Andrea Di Giuseppe, eletto nella circoscrizione Nord e Centro America. Il dubbio che dietro i voti dei longevi italiani all’estero possa nascondersi anche una vasta truffa sulle pensioni

Si registrano numeri record sui centenari che hanno votato all’estero alle ultime elezioni politiche, tenutesi lo scorso 25 settembre 2022. Un dato così elevato che desta sospetti, al punto tale che è stata aperta un’inchiesta della guardia di finanza che sta lavorando sulla circoscrizione estero dell’America
settentrionale e centrale. Un collegio molto ampio che raggruppa ben 22 Paesi (Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, El Salvador,
Giamaica, Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis e Stati Uniti). A denunciare i conti che non tornano è stato il 58enne Andrea Di Giuseppe, originario di Roma e attualmente residente a Miami Beach, in Florida. Di Giuseppe è stato eletto alla Camera con Fratelli d’Italia nel collegio elettorale nord e centro America e – dopo aver visionato i dati degli aventi diritto al voto – ha presentato denuncia. L’edizione romana di Repubblica riferisce che in quest’ultima viene dichiarato come «emerga una situazione che non è credibile e che dimostra la non attendibilità della lista stessa, fatto che porta ad affermare che il risultato potrebbe essere alterato».


L’ipotesi del voto al posto di persone decedute

Di Giuseppe, attraverso i suoi avvocati, ha spiegato alle autorità perché i conti non tornerebbero: «Gli elettori della circoscrizione America settentrionale e centrale sono 437.802. I centenari sono 2.218, intorno allo 0,5%. I centenari che vivono in Italia sono 17.156 (gennaio 2021)» con una percentuale molto più bassa rispetto ai loro coetanei che vivono oltreoceano. Al momento, si aprono così due strade che spiegherebbero i dati: o negli Stati Uniti si vive meglio e più a lungo rispetto all’Italia oppure molti avrebbero votato al posto di persone che sarebbero in realtà morte. «L’analisi dei dati – si legge nella denuncia – rende realisticamente ipotizzabile che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste benché decedute e che quindi sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto. Fatto che potrebbe essere non occasionale, ma l’esecuzione di un consolidato disegno criminoso». Se così fosse, si aprirebbe una doppia indagine. Non solo qualcuno starebbe votando al posto di persone morte, ma forse anche ritirando la pensione del soggetto deceduto. Al momento, il fascicolo sul voto è aperto a modello 45, ovvero senza ipotesi di reato. Le verifiche sono appena iniziate e gli investigatori sono al lavoro.


Leggi anche: