Alatri, i genitori di Thomas Bricca: «Volevamo donare gli organi dopo la sua morte, ma lui ha detto di no»

Secondo i medici, gli organi del giovane avrebbero potuto salvare almeno cinque vite

Un dolore nel dolore per la famiglia Bricca. «Noi volevamo donare gli organi di Thomas», ha dichiarato il padre, Paolo, dopo la morte del giovane, colpito ad Alatri (FR) da un proiettile che non era diretto a lui, e deceduto dopo 40 ore di sofferenze in ospedale. «I medici ci avevano detto che avrebbero potuto salvare almeno cinque vite. Ma, quando abbiamo deciso per il sì, abbiamo scoperto che sulla carta d’identità nostro figlio aveva espresso la volontà di non essere donatore» ha spiegato il signor Bricca, citato da la Repubblica. «Ci siamo rimasti male – ha aggiunto parlando anche per la madre del giovane – ma abbiamo rispettato la decisione di nostro figlio». La donna, non se l’è sentita di parlare: «Non riesco a dire nulla, lasciatemi nel mio dolore» ha detto dall’ospedale mentre andava a mangiare qualcosa.


Quali organi avrebbe potuto donare

Thomas ha preferito di no. Dal 2015, nella carta di identità elettronica è possibile indicare la propria volontà di donare gli organi al momento del rilascio del documento. La decisione, può comunque essere revocata in qualsiasi momento presso le Asl e gli uffici dell’Anagrafe. In questo modo, i Centri di Trapianto Regionale possono consultare l’archivio dei donatori del Sistema Informativo Territoriale (Sit) che rimane sempre aggiornato. A poter essere donati sono cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino; tra i tessuti: pelle, ossa , tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.


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