La prof colpita dai pallini in classe non ritira la querela: perché le scuse dello studente l’hanno delusa

Maria Cristina Finatti tira dritto: «Il mio un gesto simbolico per non lasciar cadere nel nulla atti di bullismo e soprusi vari»

«Le scuse? Poco o nulla. Qualche gesto singolo e isolato, ma niente di corale, autentico e veramente sentito». Non ritirerà la querela Maria Cristina Finatti, la professoressa dell’Itis Viola di Rovigo, colpita lo scorso ottobre da alcuni studenti con alcuni pallini sparati da una pistola ad aria compressa. L’avvocatessa Tosca Sambinelli ha rivelato al Gazzettino che la donna è «molto delusa e rattristata dal fatto che, nemmeno dopo l’incontro di Roma con il ministro Giuseppe Valditara, la situazione si sia sbloccata». Il filmato in cui Finatti viene bersagliata con una pistola a pallini era stato diffuso su Whatsapp ed era presto diventato virale, al punto da spingere il ministro a incontrare la docente. Nell’intervista al Gazzettino, Sambinelli precisa che la professoressa ha ricevuto, nell’ordine: le scuse iniziali del ragazzo che ha sparato, una mail del genitore, un mazzo di fiori con un biglietto di scuse e una mail in cui la dirigente scolastica esprime solidarietà a nome di tutta la scuola. Eppure, Finatti non crede nella sincerità di questi messaggi. «Non erano queste algide scuse quelle che intendeva la professoressa per ritirare la sua querela: in questo momento e di fronte a questa estemporaneità, mancanza di calore e vera vicinanza, non sembra affatto intenzionata a fare passi indietro», dice la sua legale. Anzi, Finatti sembra voler portare avanti la sua causa proprio «per il valore simbolico ed esemplare del proprio gesto», interpretato come un invito ai colleghi che «lasciano cadere nel nulla atti di bullismo e soprusi vari che subiscono».


Foto di copertina: POLESINE24 | Un fermo immagine tratto da un video mostra un alunno di un istituto tecnico colpire una professoressa con una pistola ad aria compressa, (Rovigo, 25 ottobre 2022)


Leggi anche: