L’azienda cancella il licenziamento della dipendente in maternità: «Ora più tutele per tutti»

Katia Pellegrino è stata reintegrata dalla Emmecitecnica di Leinì alle porte di Torino

Katia Pellegrino, lavoratrice e sindacalista dell’azienda Emmecitecnica di Leinì (Torino), era stata licenziata al rientro dalla maternità. Dopo un serrato confronto con la Iulm l’azienda ha deciso di cancellare il suo licenziamento. Che, secondo Pellegrino, era stato l’atto conclusivo di un demansionamento progressivo nei suoi confronti. Ora lei è stata reintegrata e manterrà il proprio stipendio. E parla della sua storia in un’intervista a La Stampa: «Ad un certo punto ero pessimista. Ma ho sperato fino all’ultimo che le cose potessero cambiare. Almeno ora so che potrò continuare ad avere un lavoro e uno stipendio», racconta. Secondo Pellegrino altri dipendenti hanno subito pressioni psicologiche che li hanno indotti a lasciare: «Ricordo la mia collega Asia con la quale ci siamo iscritte alla Uilm. Se n’è andata perché non sopportava più di lavorare qui. E anche l’altro ragazzo che si era presentato assieme a me per le elezioni delle Rsu interne e ha preferito mollare. Perché non si possono passare otto ore della propria giornata in un posto dove si sta male». L’impiegata dice che la storia le ha insegnato ad impegnarsi per i diritti dei lavoratori: «Ho visto troppe persone accettare soprusi senza avere la forza o il coraggio di reagire. Ora spero che non sarà più così. Anzi, vorrei che la mia vicenda servisse da esempio. Ovvero, se una persona viene licenziata senza un giusto motivo deve potersi difendere. E deve poter anche contare su un punto di riferimento».


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