Perché quelle strane bottiglie di ketchup sulle spiagge della Puglia? – Il video

Da settimane se ne trovano a centinaia, assieme ad altri prodotti americani. Ma sull’origine per ora ci sono solo ipotesi

Centinaia e centinaia di bottigliette di ketchup Heinz. Questo è quello che trova chi passeggia sulle spiagge della Puglia nelle ultime settimane. Da Brindisi fino al Salento, la costa adriatica è stata invasa dai flaconi rossi dall’ultima mareggiata meno di un mese fa. Non c’è l’etichetta, ma i due “57” vicino al tappo non lasciano dubbi sulla marca della salsa. «Non è quello che vendono in Italia, però», racconta Enzo Suma, tra i primi a notare la strana invasione con la sua pagina Archeoplastica. «Il ketchup non è l’unico prodotto americano che è arrivato – spiega – ci sono anche bottigliette di maionese e di mostarda, prodotti per la colazione, schiuma da barba, energy drink, e snack vari». Quando c’è l’etichetta è più semplice capire che si tratta di prodotti del mercato Usa grazie al codice a barre. Ma anche quando non c’è, è il prodotto stesso ad essere inequivocabile: «Non credo di aver mai visto in Italia del formaggio spray color senape in una bomboletta come quella della panna montata», dice ridendo Suma, guida naturalistica 41enne.


Da dove arrivano?

Spesso i prodotti vengono ritrovati in sacchi di juta originariamente destinati al caffè. A volte nel caso del ketchup, le confezioni sono vuote, ma in altri casi, come quello della maionese, sono ancora piene e sigillate. La scadenza? Settembre 2022. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella secondo la quale i prodotti sarebbero caduti da una nave militare statunitense, magari durante il carico delle merci o una mareggiata. In questi mesi, infatti, diverse di queste navi hanno attraversato il Mediterraneo. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina il traffico si è intensificato. Meno probabile sembra l’ipotesi di una nave mercantile che rifornisca gli Usa passando dal Mediterraneo, ma nulla è escluso. In maniera simile, potrebbe trattarsi di una nave da crociera di una compagnia statunitense.


Archeoplastica

L’origine dei prodotti è certamente il mistero più grande. Trovare confezioni di plastica sulle spiagge pugliesi, infatti, è estremamente comune. Ma di solito si tratta di oggetti che si trovano o si trovavano abitualmente nei supermercati italiani. Non è raro, infatti, imbattersi in prodotti per la pulizia degli anni ’70 con l’etichetta ancora perfettamente leggibile, flaconcini di crema, bottiglie di Coca-Cola e prodotti da bagno di ogni tipo. «Quello che cerco di fare con Archeoplastica è sensibilizzare su quanto tempo resiste la plastica che finisce in mare e di quanto siano gravi i problemi che genera», aggiunge Suma, che ora ha un nuovo mistero da risolvere.

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