Cinema, dopo i doppiatori entrano in sciopero anche le troupe: «Basta col Far West su paghe e orari, vogliamo un nuovo contratto»

L’agitazione, indetta dai sindacati di settore afferenti a Cgil, Cisl e Uil, è prevista per il 22 marzo. Ecco per quali obiettivi

Dopo i doppiatori, anche le troupe cinematografiche si preparano a incrociare le braccia. I lavoratori coinvolti sui set, nei laboratori, nelle attrezzerie, nelle sale di montaggio e post-produzione e negli uffici amministrativi hanno annunciato uno sciopero per l’intera giornata di mercoledì prossimo 22 marzo. L’agitazione è stata indetta dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, in vista dell’assemblea nazionale dei lavoratori del settore che si svolgerà quello stesso giorno a Roma. Alle radici dello sciopero c’è la protesta dei lavoratori contro il «Far West normativo che peggiora le condizioni di lavoro per prolungamenti orari, ritmi, contratti individuali firmati se, come e quando, decide l’azienda, e il complessivo mancato rispetto di norme che, pur vigenti, non vengono rinnovate dal 1999», spiegano i sindacati. A tutte queste ragioni si aggiunge poi la questione degli orari di lavoro, per cui la categoria chiede l’avvio della sperimentazione della rilevazione oraria certificata.


Come successo per i doppiatori, anche i lavoratori del cinema chiedono la riapertura di una trattativa per rinnovare il contratto collettivo. Tra gli obiettivi di Cgil, Cisl e Uil c’è il contrasto alla «disintermediazione», che porta a «trattative individuali favorite dal divario tra paghe di fatto, spesso onnicomprensive di prestazioni eccedenti ed eccessive, e minimi sindacali risalenti al 2004». Tra le altre richieste dei lavoratori, poi, c’è anche un ampliamento dell’indennità di malattia. Le organizzazioni e la delegazione sindacale delle troupe, infine, chiedono il riavvio di «AsForCinema», un organismo per la formazione che ritengono «essenziale» per la categoria.


Leggi anche: