Omicidio del 22enne Simone Stucchi in una rissa per droga: condannati a 8 anni due fratelli allora minorenni

«Non ci sarà mai giustizia, per una cosa simile non esistono pene adeguate», ha commentato la madre del giovane Daniela Grassi subito dopo la sentenza

I due fratelli di 18 e 16 anni che il 29 settembre 2021 uccisero il 22enne Simone Stucchi durante una rissa a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, sono stati condannati rispettivamente a 8 anni e 8 mesi e a 7 anni e 8 mesi dal Tribunale per i Minorenni di Milano. Secondo quanto ricostruito all’epoca dai carabinieri, durante lo scontro Stucchi è stato colpito a morte da un fendente e poi aggredito a calci, quando ormai era già a terra, inerme. «Non ci sarà mai giustizia, per una cosa simile non esistono pene adeguate», ha commentato la madre del giovane Daniela Grassi. «Ho letto tutti i fascicoli. Ed è ben chiaro che non è stato un omicidio accidentale nel corso di una rissa. Ma un atto di brutalità gratuita». Il 22enne fu ucciso a coltellate durante una rissa seguita a un ritrovo fra bande per un regolamento di conti relativo a una partita di droga pagata con soldi falsi. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la vittima si era presentata a quell’incontro disarmata. Stucchi allora fu immobilizzato, accoltellato e percosso più volte quando era già a terra. Lo scorso 15 giugno ventiquattro ragazzi, di cui cinque minori, furono arrestati per la rissa tra bande. Gli indagati dovevano rispondere di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Le condanne dei due fratelli ora si vanno a sommare a quelle emesse nei confronti di altri quattro maggiorenni coinvolti, sempre appartenenti alla banda di Pessano, già giudicati con rito abbreviato. Altri due, invece, saranno nuovamente in aula il prossimo 18 aprile per il procedimento con rito ordinario.


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