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Tutti contro il Cio per il reintegro degli atleti russi (senza bandiera). Mosca: «Inaccettabile». Berlino: «Uno schiaffo all’Ucraina»

La campionessa olimpica Veronika Stepanova manda a quel paese il Comitato olimpico. La ministra dello Sport tedesca vorrebbe al contrario un divieto totale

Tra i due litiganti, nessuno gode. Le nuove raccomandazioni diramate dal Cio sulla partecipazione di atleti russi e bielorussi nelle competizioni sportive internazionali sembrano scontentare tanto la Russia quanto gli l’Ucraina e i suoi alleati. Per lo meno stando alle prime reazioni alla linea di condotta per le federazioni sportive di tutto il mondo dettata oggi dal Comitato olimpico internazionale. Il board riunito a Losanna ha infatti aperto la porta a un progressivo rientro di atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali, ma solo in qualità di “Atleti individuali neutrali”: non dunque all’interno delle loro squadre nazionali, e rigorosamente senza relativi inni, bandiere o altri simboli. Apriti cielo: bilateralmente. Il Comitato olimpico russo ha reagito prontamente definendo «inaccettabili» le nuove indicazioni – che non riguardano per il momento le Olimpiadi di Parigi 2024 né di Milano-Cortina 2026, su cui il Cio si è riservato si decidere più avanti. Ad esplicitare ancor più chiaramente l’insoddisfazione di Mosca per le decisioni dell’organo sportivo internazionale è stata poi Veronika Stepanova. «Caro Cio, perché non te ne vai a quel Paese con le tue condizioni e raccomandazioni?», ha scritto su Telegram l’atleta russa, oro ai Giochi invernali di Pechino 2022 nella staffetta dello sci di fondo 4×5 km. «Io non lascerò che nessuna ‘commissione’ internazionale analizzi le mie opinioni, le mie convinzioni e decidere se ammettermi alla Coppa del Mondo: in questo caso gareggiate voi», ha mandato a dire al Cio la fondista, rigettando il pacchetto di norme che prevede, tra l’altro, il divieto di ammettere qualsiasi atleta russo o bielorusso che “sostegna attivamente la guerra”.


Schiaffo alla Russia o all’Ucraina?

Eppure anche nel fronte degli alleati di Kiev le nuove regole diramata dal Cio sembrano essere andate di traverso. Il reintegro, pur con tutti i caveat di cui sopra, di atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali è «uno schiaffo in faccia agli atleti ucraini», ha protestato la ministra per lo Sport tedesco, Nancy Faeser, secondo la quale «lo sport internazionale deve condannare con assoluta chiarezza la brutale guerra di aggressione della Russia, e ciò può essere fatto solo escludendo completamente gli atleti russi e bielorussi». Per la ministra di Berlino non dev’esserci spazio per compromessi. «Non c’è motivo per la Russia di tornare allo sport mondiale. Coloro che consentono al guerrafondaio russo di utilizzare le competizioni internazionali per la sua propaganda danneggiano l’idea olimpica di pace e solidarietà tra i popoli», ha affondato Faeser, ricordando come «le Olimpiadi non si svolgono nel vuoto».


Foto di copertina: EPA/VLADIMIR ASTAPKOVICH – Il presidente russo Vladimir Putin si congratula con la campionessa olimpica di sci di fondo Veronika Stepanova, oro a Pechino – Mosca, 26 April 2022.

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