Elon cosa fai? Il logo di Twitter diventa Dogecoin e la criptovaluta vola. Su del 20% in poche ore

La quota di mercato della “memevaluta” è aumentata di 2,5 miliardi in un pomeriggio, mentre nascono teorie sul piano di Musk

Ci sono due cose che gli utenti del web potrebbero aver notato nelle ultime ore. E sono collegate. La prima: per molti fruitori di Twitter, l’uccellino che si trova in cima al menù a sinistra, sul sito, è stato sostituito da un’icona con all’interno Doge, il noto meme la cui base è costituita dalla foto di un cane di razza Shiba Inu. La seconda: Dogecoin, la criptovaluta creata da Billy Markus e Jackson Palmer per prendersi gioco della speculazione che nel 2013 imperava nel mondo crypto, ha visto il suo valore aumentare significativamente nelle ultime ore, raggiungendo quasi i 10 centesimi di euro, mentre fino a oggi pomeriggio non ne valeva più di sette. Può sembrare poco, ma nel grafico l’impennata è evidente. E non è cosa celata l’amore del proprietario di Twitter, Elon Musk, per Dogecoin. Il miliardario è stato persino accusato di aver messo in piedi una truffa per supportare la criptovaluta, e nel 2021 aveva scherzato sul fatto che Tesla avrebbe accettato pagamenti in Dogecoin.


Perché Elon, perché?

Circolano già varie teorie sulle motivazioni dell’ultima follia di Musk. C’è chi sostiene che, se il valore di Dogecoin salisse abbastanza, Musk potrebbe sfruttare l’occasione per vendere la propria riserva della criptovaluta, ottenendo un guadagno enorme che potrebbe usare per ripagare i prestiti chiesti per acquistare Twitter, che nel frattempo, da quando è stato acquistato, ha perso metà del suo valore.


Potrebbe trattarsi anche di una semplice provocazione alla luce del processo contro di lui. Come Musk ha sostenuto più volte, anche in tribunale per voce dei suoi avvocati, «non c’è niente di illegale nel twittare parole di supporto e immagini divertenti riguardo una criptovaluta legittima che continua a mantenere una quota di mercato di oltre 10 miliardi». Solo nel pomeriggio di oggi questo dato è salito a 12,5 miliardi.

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