La storia del carabiniere che ha salvato la ragazza dal suicidio sul ponte: «Le ho raccontato le mie sventure e ci siamo capiti»

Il racconto di Salvatore Germanà nel momento in cui ha convinto la giovane a non buttarsi: cosa si sono detti e cosa ha provato

Si chiama Salvatore Germanà il vicebrigadiere dei Carabinieri che ieri, 5 aprile, ha salvato la vita a una ragazza che voleva suicidarsi sul ponte Meier di Alessandria. Ha 40 anni e origini siciliane, della provincia di Enna. In un’intervista a La Stampa firmata da Adelia Pantano Germanà racconta la dinamica del momento in cui è riuscito a convincere la giovane a non buttarsi. Sul posto erano già arrivate diverse pattuglie. I due hanno iniziato a parlare, lei le ha raccontato i motivi per i quali voleva fare quel gesto. Ma anche lui le sue sventure. Entrambi affacciati sul vuoto. La ragazza inizialmente era diffidente, ma pian piano il carabiniere è riuscito a conquistare la sua fiducia. «Avevo davanti a me una persona giovane, con tante fragilità. Le ho mostrato anche le mie: non siamo solo carabinieri, ma persone. Questo ha fatto sì che si avvicinasse a me e insieme potessimo pian piano ritornare indietro e metterci in salvo aggrappandoci alla ringhiera», spiega. Alla fine lei si convince, ma Salvatore fa un gesto inaspettato. Le chiede di aiutarlo a scendere dal ponte dicendolo: «Dobbiamo darci una mano tutt’e due».


«Ho agito d’istinto, non è la prima volta»

I due sono rimasti a penzoloni sul parapetto del ponte per circa mezz’ora. «Ci siamo detti molte cose personali che rimarranno nostre», dice Salvatore. Il vicebrigadiere riferisce che non è la prima volta che salva qualcuno. «Ma ogni storia è a sé e anche ogni persona è diversa. L’unica cosa che accomuna le vite è che sono tutte importanti», precisa. Alla domanda se abbia avuto paura risponde: «Ho agito d’istinto una volta sceso dalla macchina, non ho pensato al pericolo ma solo alla persona che era lì. Poi ci ho ragionato, dopo a mente fredda. Ma l’importante era che lei fosse in salvo». Non si sente un eroe, ma riconosce di essere stato un punto di riferimento molto importante per la ragazza in quel momento. Infine, si rivolge alla giovane che ha salvato, ricordandole che «nessuna vita va sprecata, giovane o anziana che sia: tutte sono importanti. Non bisogna mai scoraggiarsi, perché la vita insieme alle cose brutte riserva anche tanti sorrisi».


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