In Evidenza IsraeleTrasporti pubbliciFedez
ATTUALITÀInchiestePoste italianePrivacyPugliaTarantoViolenza sessualeViolenza sulle donne

Spiava le colleghe con una telecamera in bagno, arrestato il direttore di un ufficio delle Poste a Taranto: online 120mila file

28 Giugno 2023 - 11:48 Redazione
L'uomo aveva tentato di cancellare la memoria dei suoi computer, ma i finanzieri hanno recuperato il contenuto degli hard disk e ritrovato i suoi backup sul cloud

Aveva pizzato una telecamera nel bagno usato dalle dipendenti con cui le spiava e conservava le immagini sistematicamente sul suo computer. Finché una dipendente non ha scoperto la trappola organizzata dal direttore di un ufficio postale alla periferia di Taranto, che è stato arrestato con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata, dopo l’ordinanza del gip Francesco Maccagno che ha disposto i domiciliari alla fine delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza dal marzo 2022 e coordinate dal pm Mariana Buccoliero. Come racconta La Gazzetta del Mezzogiorno, la prima denuncia è arrivata da una dipendente che si è accorta della telecamera nel bagno all’interno di un contenitore. La donna ha estratto la scheda di memoria che con una collega ha ritrovato non solo le immagini di loro che usavano il bagno, ma anche del direttore che piazzava la telecamera proprio dove era stata scoperta.

L’uomo aveva provato a difendersi, dicendosi sorpreso lui stesso di quella telecamera, che aveva poi rimpiazzato al suo posto per provare a incastrare chi l’avesse piazzata. Una versione che non ha convinto le due colleghe che si sono rivolte ai finanzieri. È quindi partita la perquisizione a casa del direttore, con il sequestro di telefonini e pc portatili. Poco prima l’uomo aveva tentato di resecare la memoria dei computer, inutilmente visto che i finanzieri sono riusciti a recuperare quel che era stato memorizzato prima e soprattutto i 120mila file di immagini caricati su uno spazio cloud. Il gip ha considerato insufficiente la sospensione dal lavoro per il direttore delle Poste, disponendo per lui gli arresti domiciliari essendoci il rischio che potesse reiterare il reato in locali pubblici e camerini di negozi.

Leggi anche: