Durante i mesi invernali e più in generale in tutto il periodo in cui il lavoro occupa la porzione più ampia della giornata, i muscoli tendono a ridursi e indebolirsi. Ma poiché è anche dal loro benessere che dipende quello generale del nostro corpo – e non solo – è bene approfittare delle settimane di vacanza o di rallentamento dell’attività lavorativa per dedicarsi a passeggiate, nuotate, trekking o qualsiasi altro esercizio. Per combattere quella sedentarietà che è caratteristica spiacevole di molti lavori. Per questo Antonella Viola, docente di Patologia generale all’università di Padova, spiega come fare per sfruttare al meglio queste settimane. Lei che, ammette a La Stampa, «quest’anno purtroppo tra impegni di lavoro e familiari non riuscirò ad andare in vacanza, e mi dispiace moltissimo perché di solito le mie due settimane di vacanze estive sono anche il periodo dell’anno in cui sono più attiva fisicamente». Attivare il corpo per dare sollievo alla mente, contro ansia e stress ma anche per mantenere l’equilibrio metabolico e stimolare gli effetti antinfiammatori.
Quali esercizi fare?
Una delle conseguenze più gravi della sedentarietà è la sarcopenia (carenza di muscolo), «frequente nell’invecchiamento e responsabile di quella perdita di mobilità che comporta una ridotta qualità della vita». L’indebolimento del tessuto muscolare, il più abbondante del nostro corpo, rende difficile anche le azioni più semplici e quotidiane, come alzarsi da una sedia o fare le scale, portando a maggiore sedentarietà a causa dell’affaticamento, e «può causare cadute e fratture che nell’età avanzata complicano molto lo stato di salute generale». Certo, le cause sono molteplici e complesse, ma la sarcopenia si può contrastare. Come? Con l’attività fisica. «Quando ci sentiamo dire che bisogna fare attività fisica moderata, nessuno ci chiarisce in cosa dovrebbe consistere: dobbiamo allenarci per il triathlon o basta fare quattro passi ogni tanto?», riflette Viola, «secondo le linee guida internazionali, per mantenere il corpo in salute e prevenire la perdita di forza, servono due tipi di allenamento: quello aerobico, per esempio almeno 150 minuti di camminata veloce a settimana (per chi corre bastano 75 minuti) e quello dedicato a rinforzare la muscolatura, come quello che si fa in palestra con i pesi, i kettlebell o usando il peso del proprio corpo». La combinazione dei due tipi di allenamento favorisce la salute generale del corpo e dei muscoli. «Anche se ogni esercizio è meglio dell’inattività», assicura la docente, «quindi che siano nuotate, scarpinate o gite in bicicletta, che si possa partire per le vacanze o che si debba rimanere in città, godiamoci le lunghe giornate che ci spingono a uscire di casa e a muoverci».
Gli altri benefici
Allenare il tono muscolare, come si diceva, non ha effetti solo fisici. «Per esempio», spiega Viola, «il tessuto muscolare regola il consumo di zuccheri, grassi e proteine ed ha quindi un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio metabolico, mantenere sotto controllo l’accumulo di tessuto adiposo e abbassare l’infiammazione generalizzata». E i benefici riguardano anche le ossa, perché l’attività fisica le stimola «sia dal punto di vista meccanico sia attraverso la produzione di molecole, note come miochine». Viene poi stimolata la produzione di altre molecole che hanno «un ruolo importantissimo – spiega ancora – nel promuovere le funzioni cognitive e la salute dei neuroni. L’attività fisica e l’esercizio fisico riducono il rischio di demenza e il tasso di declino cognitivo sia nelle persone sane sia in quelle affette da disturbi neurodegenerativi. Inoltre, l’esercizio fisico ha un impatto positivo su stress, ansia e depressione».
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