Bagarini dei passaporti, fregata anche Ornella Vanoni. Furto di identità per la cantante

Qualcuno avrebbe usato la sua identità per prenotare un appuntamento e ottenere il documento in tempi più rapidi

C’è anche la cantante Ornella Vanoni tra le vittime del giro di furti d’identità dell’agenzia milanese che assicurava appuntamenti rapidi per il rilascio del passaporto. La Procura di Milano ha chiuso le indagini dei confronti di cinque persone che si facevano pagare tra i 200 e i 259 euro per prenotare gli appuntamenti per ottenere il documento che, soprattutto nelle grandi città, ha liste d’attesa molto lunghe. Tra le accuse c’è la falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sull’identità o sulle qualità personali proprie o di altri e di interruzione di pubblico servizio. Nel caso di Vanoni qualcuno ha praticamente fissato un appuntamento in questura a suo nome al fine di ottenere un passaporto che è stato poi ritirato a nome del cliente dell’agenzia milanese finita sotto accusa.


Il sistema

Quale fosse il modus operandi del gruppo lo spiega Repubblica. Tra settembre 2022 e luglio 2023 sarebbero stati circa duemila gli appuntamenti prenotati fornendo i nominativi e le generalità di clienti che si erano rivolti all’agenzia per sbrigare altre pratiche oppure utilizzando nomi falsi. Poi, online, il nome veniva sostituito con quello del cliente reale, che dunque poteva recarsi in questura per ottenere il passaporto. L’attività avrebbe fruttato all’agenzia circa 300mila euro. «Le prenotazioni fittizie, benché non abbiano inficiato globalmente la funzionalità e l’accessibilità del sistema, capace di generare oltre undicimila appuntamenti al mese per tutta la provincia di Milano, hanno comunque contribuito a saturare le quotidiane disponibilità di prenotazione, turbando la regolarità del servizio di rilascio del passaporto elettronico e degli uffici preposti a tale attività», ha spiegato la questura.


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