In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERIAfricaBlackoutEnergia elettrica

La capitale della Guinea-Bissau è rimasta al buio perché non ha pagato l’energia elettrica per 15 milioni di dollari

18 Ottobre 2023 - 23:57 Redazione
Bissau ha 400mila abitanti che stanno affrontando molti disagi: ospedali con i generatori, case troppo calde per dormire, niente acqua corrente. Il debito è con la compagnia turca Karpowership

Bissau, la capitale della Guinea-Bissau, stato sub-sahariano tra i più poveri al mondo che affaccia sull’Atlantico, è senza corrente dalle prime ore di martedì per una bolletta non pagata di 15 milioni di dollari. La compagnia rifornitrice turca Karpowership, uno dei principali operatori di centrali elettriche galleggianti, ha infatti interrotto il flusso di corrente elettrica nella capitale africana facendo piombare la città nell’oscurità. Il ministro dell’Econmomia del Paese Suleimane Seidi ha ammesso il debito da saldare chiarendo che sarà pagato entro 15 giorni. Una prima tranche di 6 milioni di dollari è stata erogata, come ha dichiarato il ministro dell’Energia Isuf Baldé, ma si dovrà aspettare ancora per il resto dei soldi: «In un Paese piccolo e povero come la Guinea-Bissau, realizzare un’operazione di trasferimento di questo livello, 10 milioni di dollari, richiede tempo». Intanto i 400mila cittadini della capitale stanno affrontando non pochi disagi. Gli ospedali per operare si stanno affidando ai generatori, le case senza alcun sistema elettrico di aereazione sono troppo calde e molti aspettano notte fonda per rientrare, l’unica acqua disponibile è quella dei pozzi o cisterne. La società turca, che opera anche in Sudafrica, Ghana, Gambia, Costa d’Avorio, Mozambico, Senegal e Sierra Leone, non è nuova a questi ricatti. Proprio lo scorso mese Freetown, capitale della Sierra Leone, era rimasta senza corrente per un debito di 40 milioni di dollari. Il ministro Baldé ha inoltre aggiunto che il contratto quinquennale con Karpowership, firmato nel 2019, andrà rinegoziato perché i costi, tra pandemia e guerre, sono quasi raddoppiati rispetto all’inizio. Anche i media hanno dovuto interrompere le trasmissioni, come l’emittente nazionale Rádio Nacional, o limitarle, è il caso di una privata. Una tra le poche interamente operativa è Rádio Sol Mansi, privata e cattolica, che aggiorna costantemente i cittadini anche online.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti