Julie Tronet, il 19enne accusato di stupro: «Rapporto consensuale». La ricostruzione della serata tra gli studenti a Lecce

Il giovane non è stato sottoposto a interrogatorio, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee ai poliziotti durante le fasi del sequestro del telefonino

Il 19enne sospettato di aver stuprato Juliet Tronet, la 21enne in Erasmus trovata impiccata nell’appartamento in cui viveva a Lecce e iscritto oggi – giovedì, 26 ottobre – nel registro degli indagati, avrebbe confermato ai poliziotti il rapporto sessuale, escludendo, però, ogni tipo di violenza. «Il rapporto era consensuale», avrebbe detto il giovane agli investigatori, riferiscono fonti della difesa. Al momento, il 19enne – difeso dal legale Aldo Gianfreda – non è stato sottoposto a interrogatorio, ma ha rilasciato – stando a quanto riporta Ansa – dichiarazioni spontanee ai poliziotti durante le fasi del sequestro del telefonino. Secondo quanto riferito dall’avvocato, i due si sarebbero conosciuti tra i locali della movida leccese il 18 ottobre scorso. In quell’occasione, vi era inoltre – continua la difesa del giovane – una studentessa bielorussa che avrebbe assistito per strada «al clima disteso tra il 19enne e la studentessa francese. Poi i due sarebbe saliti nell’appartamento dove viveva la 21enne», ospitata dall’Università del Salento (nell’ambito del programma di scambi Double Degree). Prima di lasciare la casa, il 19enne si è infine scattato un selfie «in assoluta buona fede», conclude l’avvocato. Dal telefono di Julie Tronet, invece, i poliziotti erano risaliti all’identità del ragazzo, con il quale si era scambiata i riferimenti dei rispettivi profili Instagram. 


Il giorno seguente la presunta violenza, giovedì 19 ottobre, la ragazza si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi. I medici, in quell’occasione, avevano stilato un referto che accertava gli abusi sessuali. Dopo la visita alla clinica, il personale ha inoltre informato la 21enne sul percorso da intraprendere, indirizzandola verso la possibilità di denunciare. Una strada, questa, che la studentessa non aveva percorso. È stato uno dei suoi coinquilini a ritrovarla esanime domenica sera, intorno alle 20, e a chiamare i soccorsi. La studentessa si era chiusa in camera il giorno precedente e non era più uscita. A disposizione della procura di Lecce anche un messaggio d’addio scritto in francese e indirizzato alla famiglia: «È difficile rimanere soli, sopportare quello che è accaduto». La studentessa francese, arrivata in Italia a settembre, si sarebbe anche confidata con alcune amiche, raccontando di essere stata violentata nell’appartamento in cui viveva. Intanto, in mattinata è stata effettuata l’autopsia sul corpo della giovane. Stando a quanto riporta Repubblica, la morte è avvenuta per asfissia da impiccagione e sul corpo non sono emersi segni di colluttazione e ferite, oltre a quelli lasciati dal laccio stretto intorno al collo. 


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