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Rai, lo storico autore Bruno Voglino: «Se fossi un dipendente avrei paura di perdere il posto»

09 Novembre 2023 - 07:27 Redazione
bruno voglino rai
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«Ci sono programmi che viaggiano a percentuali di audience bassissime. Significa mandare in malora l'azienda»

Bruno Voglino è un autore televisivo che ha lavorato nella Rai3 di Angelo Guglielmi. Tra gli altri ha creato Blob, Chi l’ha visto?, Mi manda Rai3 e Quelli che il calcio. Oggi che è in pensione dice a il Fatto Quotidiano che «visto l’andazzo, se oggi fossi un dipendente Rai non sarei così sicuro del mio futuro professionale». Perché «ci sono dei programmi di Rai1 che viaggiano intorno a percentuali di ascolto bassissime. Cose mai viste prima. Significa mandare in malora un’azienda; (alza il tono) la Rai è stata la più incisiva iniziativa editoriale che ha avuto l’Italia dal dopoguerra in poi». E questo rappresenta «un danno continuo. E vedere la Rai ridotta in questo modo è dura».

La narrazione

Voglino spiega ad Alessandro Ferrucci che «la Rai è sempre stata condizionata dalla politica e per decenni la parte del leone l’ha svolta la Dc: io lontanissimo da quella cultura, addirittura temevo di morire democristiano, mentre adesso rimpiango di non essere morto sotto di loro». Secondo l’autore «per avere una narrazione devi aver narrato, devi saper parlare, mentre questi non hanno alle spalle una vera tradizione culturale. Anche la destra ha dei rappresentanti in gamba, il problema è che sono una minoranza, pure esigua e di stampo anarcoide». Nel senso che «sono degli individualisti. Nella mia lunga vita ho capito che mi devo arrendere a un detto: non c’è mai limite al peggio». Dice che ai suoi tempi una trasmissione con un share sotto il 2% (come quelle di De Girolamo e Insegno) «si sarebbe subito soppressa».

Il conto economico

Mentre è gravissimo, secondo lui, aver perso Fabio Fazio e Corrado Augias. Per un semplice conto economico: «Quello che gli permetteva di incassare di pubblicità, Fazio, era molto superiore a quello che spendevano». E se gli si chiede cosa sia rimasto della sua stagione, è caustico: «Meglio se non rispondo, altrimenti lo eliminano».

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