L'operaio edile di 30 anni è stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale
Non sarebbe stato un incidente in cantiere quello che ha ucciso un operaio edile lo scorso 15 dicembre a Torino. Un collega di 30 anni è stato arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale, dopo una serie di testimonianze raccolte dai carabinieri. In un primo momento, la morte dell’operaio era apparsa agli inquirenti come l’ennesima tragedia sul lavoro, avvenuta in un cantiere di ristrutturazione in corso Ferrara, alla periferia Nord di Torino. La vittima è morta dopo una notte di agonia in ospedale per le gravi ferite riportate.
L’indagine
Nei giorni successivi, i carabinieri della compagnia Otre Dora hanno indagato su quella caduta dell’operaio originario di Napoli. Finché una serie di testimonianza ha fatto emergere diversi sospetti sull’operaio 30enne. Stando alla ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Oltre Dora, la vittima quel giorno non era andata al lavoro per una indisposizione. L’uomo però si è presentato al cantiere nel pomeriggio. Lì avrebbe dovuto incontrare due colleghi, ma nel frattempo sarebbe scoppiata una lite, pare per futili motivi, con il collega 30enne, che lo avrebbe spinto da una rampa di scale, facendolo cadere.
La benedizione alle coppie gay? «Una blasfemia». Continua a far discutere, perlomeno all’interno della Chiesa, la decisione del dicastero per la Dottrina della Fede di concedere le benedizioni delle coppie omosessuali, seppur «fuori dalla liturgia e non confondibili con un matrimonio». A criticare apertamente la presa di posizione del Vaticano è il cardinale Gerhard Ludwig Müller, esponente dell’ala più conservatrice del Clero. «Se i rapporti sessuali al di fuori dal matrimonio contraddicono la volontà di Dio – commenta oggi il cardinale tedesco sulle pagine di Repubblica -, allora essi non possono essere benedetti, cioè dichiarati buoni secondo la volontà del Creatore».
«Non capisco quei vescovi che tradiscono la verità cattolica»
Secondo il cardinale Müller, nella benedizione del matrimonio tra un uomo e una donna «vengono rivelati il significato e lo scopo finale di tutta la creazione e la storia della salvezza». Benedire le coppie dello stesso, precisa il cardinale tedesco, «sarebbe una contraddizione» perché equivarrebbe a «benedire ciò che ci separa da Dio». Nel corso dell’intervista rilasciata a Repubblica, Müller si lascia andare anche a una critica rivolta ad alcuni colleghi: «Non si capiscono questi vescovi che tradiscono la verità cattolica e relativizzano gravemente gli insegnamenti rivelati dalla Chiesa». Infine, due parole sul suo rapporto con Papa Francesco, con cui il cardinale tedesco si è scambiato recentemente gli auguri di Natale. «Il Santo Padre è stato molto gentile e mi ha ringraziato espressamente per la mia testimonianza – assicura Müller -. Il Papa sa bene che non mi sono mai visto come un cortigiano che chiede favori o piega la sua coscienza per paura».
Chi è il cardinale Müller
Nato nel 1947, Gerhard Ludwig Müller è stato nominato cardinale nel 2014 da Papa Francesco. Prima di allora, è stato a lungo vescovo di Ratisbona, in Germania, e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Oltre a essere arcivescovo e cardinale, Müller è anche un teologo e autore di centinaia di pubblicazioni. Il cardinale tedesco è infatti uno degli esponenti di spicco dell’ala conservatrice del Clero. Tra le sue posizioni considerate più controverse, perlomeno da chi osserva dal di fuori della comunità ecclesiastica, ci sono alcune sue prese di posizioni sul tema dell’omosessualità. Nel 2018, per esempio, il cardinale tedesco disse che l’omofobia è «un’invenzione, uno strumento del dominio totalitario sulla mente» e «un inganno che serve per minacciare la gente». Mentre gli omosessuali, aggiunse, «non esistono come categoria». Al massimo, «ci sono persone concrete che hanno alcune tendenze, e ci sono le tentazioni».
Foto di copertina: ANSA/Fabio Frustaci | Il cardinale Gerhard Ludwig Müller