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Altavilla Milicia, i deliri di Barreca al telefono col 112: «Mia moglie è posseduta, devo fare la volontà di Dio»

19 Febbraio 2024 - 14:08 Redazione
giovanni barreca
giovanni barreca
Nel colloquio telefonico in cui avverte i carabinieri della strage, il 54enne vaneggia di spiriti e demoni: «Stanno mangiando pure me»

«Non ci crederete, ma ve lo dico lo stesso… Quando uno vuole fare la volontà di Dio, gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta, cioè… in pratica è morta mia moglie». Inizia così la telefonata al centralino dei carabinieri fatta da Giovanni Barreca, muratore di 54 anni indagato per il triplice omicidio ad Altavilla Milicia, nel Palermitano. In una mattanza “mistica” protrattasi verosimilmente per più giorni sono morti la moglie Antonella Salamone e i due figli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emmanuel. Ne è riemersa invece l’altra figlia 17enne, che ha poi confessato di aver essa stessa partecipato ai delitti. Nella telefonata fatta ai carabinieri dopo la mezzanotte dell’11 febbraio, Barreca parla di demoni e spiriti. «Gli spiriti?», chiede attonito il militare dall’altra parte della cornetta. «Sono in campagna e c’ho… forse l’unica speranza che ho è mia figlia. Son dovuto scappare perché io credo in Dio, i demoni stavano mangiando pure me», dice Giovanni Barreca nella telefonata al 112, come riporta il Corriere.

Le verifiche dei carabinieri e la corsa alla villetta

Di fronte a frasi sconclusionate di questo tipo il carabiniere non sa bene come rispondere. Ma il 54enne palermitano continua: «Gli spiriti mi hanno bloccato pure la macchina e sono qua a Casteldaccia, uscendo dall’autostrada», dice Barreca indicando di volersi consegnare ai militari. Stando a quanto ricostruito finora dalle indagini, i tre omicidi sono stati preceduti da torture commesse da una setta religiosa che si faceva chiamare «I fratelli di Dio». Secondo gli investigatori, a compiere la strage sarebbero stati Barreca, sua figlia di 17 anni e altri due amici: Massimo Carandente e la compagna Sabrina Fina. Per tutti e quattro è stata disposta la misura cautelare in carcere. «Io voglio fare la volontà di Dio», dice Barreca nella telefonata con il 112. Al che il carabiniere chiede: «E qual è la volontà di Dio?». Barreca ha la risposta pronta: «Fare le cose giuste, vivere e amare il prossimo come te stesso». Pochi minuti dopo quello scambio telefonico, una pattuglia dei carabinieri recupera Giovanni Barreca nel posto indicato durante la telefonata. Un’altra pattuglia si dirige invece nella villetta dell’uomo e si rende conto della mattanza che si è appena consumata.

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