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Viterbo, la lettera minatoria alla sindaca Frontini: «Ci attaccano perché stiamo lavorando nella legalità. Ma non abbiamo paura» – L’intervista

28 Febbraio 2024 - 15:18 Ludovica Di Ridolfi
L'episodio sarebbe stato solo l'ultimo tassello di una serie di intimidazioni avvenute negli ultimi mesi

«Bastarda figlia di zo*cola», sono le prime parole di una lettera recapitata alla sindaca di Viterbo, Chiara Frontini. Che prosegue con ulteriori gentilezze dello stampo: «Morite (con gravi sofferenze), almeno avremo una sostanziale soddisfazione». La scelta di rendere noto il contenuto della missiva è stata proprio della prima cittadina, che ha pubblicato l’immagine sul suo profilo Instagram. Per denunciare, come racconta a Open, la «macchina del fango» che ritiene sia stata azionata ai suoi danni. A dimostrarlo, spiega, il fatto che l’episodio sia solo l’ultimo tassello di una serie di intimidazioni avvenute negli ultimi mesi. Iniziate con la diffusione di conversazioni riservate, registrate e diffuse «per screditare l’operato dell’amministrazione», e proseguite con la vandalizzazione della sua vettura. Ritrovata con tacchi a spillo e mutande rosse sul lato della conducente, scarpe da uomo su quello del passeggero, e un cartello con scritto «do not disturb» tipico delle camere d’hotel.

«Ci attaccano perché rispettiamo la legalità»

Dopo la denuncia prontamente presentata alla Digos, racconta, e grazie alle riprese delle videocamere di sorveglianza presenti sul posto, è stato individuato l’autore del gesto. Che si è giustificato parlando di «una performance artistica». Giustificazione che non sembra aver convinto Frontini, soprattutto considerando la lettera che le è stata successivamente recapitata. Racconta di essersi fatta un’idea dei motivi dell’accanimento: «Ci insediamo un anno e mezzo fa al di fuori del sistema partitico tradizionale. Il nostro è un movimento civico e quindi in netta discontinuità col sistema che ha governato la città negli ultimi 20-30 anni», spiega. «Stiamo affrontando temi cardine per lo sviluppo della città, gestendo milioni di euro di Pnrr, nel rispetto della legalità e con spirito di servizio. E probabilmente questo turba qualcuno. Ci stanno attaccando perché stiamo cercando di fare del nostro meglio per rispettare gli impegni elettorali e perché lo stiamo facendo nella legalità».

La questione del Bagnaccio

Su un tema, in particolar modo, si era concentrato l’autore ignoto della lettera. Riguarda la chiusura e mancata riapertura del parco termale del Bagnaccio di Viterbo. «Il 90% delle persone che frequentavano il Bagnaccio andava per curarsi in modo sostenibile, ma voi prediligete gli amici vostri ricchi altrettanto bastardi», si legge nel testo. Secondo Frontini però, la vicenda partita dall’amministrazione Arena ed ereditata dalla sua non sarebbe il vero motivo del malcontento: «C’era un problema di abusivismo, e stiamo lavorando per risolverlo, ancora una volta nella legalità. Comunque è solo un pretesto come un altro per attaccarci: riteniamo che si inserisca semplicemente nella cornice di un clima pesante che non abbiamo intenzione di subire».

Gli autori degli attacchi

Da chi partirebbero, dunque, gli attacchi? «Abbiamo quantomeno il forte dubbio che tutto si possa ricondurre a una logica di carattere politico. Non riuscendo a contrastare l’amministrazione sui temi, lo fanno attraverso atti di questo tipo». Tuttavia Frantini non si lascia intimidire: «Provano a screditarmi in tutti i modi, ma io non ho paura». Non manifesta paura per la sua incolumità, né si sente isolata: «Dopo le mie denunce via social ho ricevuto tante manifestazioni di solidarietà. Sia da parte di altre istituzioni che di associazioni di categoria. E soprattutto, di moltissimi cittadini».

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