Mar Rosso, il comandante di Nave Duilio dopo l’attacco Houthi: «È una zona di conflitto, siamo pronti anche se è faticoso»
Dopo l’attacco subito dalla nave Caio Duilio nel mar Rosso, che ha risposto abbattendo un drone, il comandante del cacciatorpediniere Andrea Quondamatteo spiega qual è la situazione in quella che è considerata dalla Marina italiana una zona di conflitto, che impone alti livelli di attenzione e prontezza. «Avendo visto quello che è successo anche alle altre navi in questo bacino di mare, dobbiamo mettere a sistema che non è un’area no-risk, ma anzi è una conflict zone», ha spiegato all’Ansa il capitano di vascello, «c’è una valutazione importante del rischio, ma siamo addestrati e approntati per essere in missione qui. Questa prontezza mantenuta per periodi prolungati è faticosa per questo vorrei fare un plauso al mio personale. Un ringraziamento anche alle loro famiglie, che vorrei rassicurare. Stiamo tutti bene, l’equipaggio è composto da professionisti altamente concentrati e formati. Fanno bene il loro lavoro e io sono orgoglioso di essere il loro comandante. L’azione di ieri non è stata l’azione di un comandante, ma di un intero gruppo coeso». Dopo l’abbattimento del dispositivo, a circa 6 chilometri dalla nave Duilio, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha denunciato «gli attacchi terroristici del gruppo Houthi» come una «grave violazione del diritto internazionale».
L’autodifesa contro il drone
Quondamatteo ha raccontato cosa è accaduto: «Ieri – sabato 2 marzo, ndr – Nave Duilio, in navigazione nel mar Rosso meridionale, ha localizzato una traccia aerea sconosciuta. Il profilo era minaccioso e, a seguito di riconoscimento ottico attraverso i sensori di bordo di un drone della stessa tipologia e comportamento di quelli che nei giorni scorsi si sono resi autori degli attacchi al traffico mercantile in area, Nave Duilio ha reagito per autodifesa». Il cacciatorpediniere ha ragigunto la zona dove ha avvicendato la fregata Martinengo. A breve, salvo sorprese, l’Italia prenderà il comando tattico operativo della missione difensiva europea Aspides, che ha l’obiettivo di garantire la sicurezza del traffico navale e mercantile delle rotte minacciate dagli attacchi Houthi. Il comando strategico è affidato alla Grecia e ora l’Italia deve dare il via libera alla propria partecipazione. Dopo l’approvazione al consiglio degli Affari esteri dell’Unione europea lo scorso 19 febbraio, è arrivata quella del Consiglio dei ministri italiano la settimana successiva. Dopo l’esame delle Commissioni Esteri e Difesa, il governo illustrerà il provvedimento in Senato martedì 5 marzo. «Nave Duilio ha beneficiato dell’esperienza delle navi che ci hanno preceduto nell’area del Mar Rosso, Nave Fasan e Nave Martinengo, per offrire un primo baluardo di tutela dei mercantili», ha aggiunto il comandante Quondamatteo, «siamo pronti a fare lo stesso lavoro anche con l’ammiraglio e il suo staff non appena avremo il via libera del Parlamento».