Il padre di Edoardo Galli: «Forse vuole arrivare in Russia ma è un pacifista»

L’appello di Alessandro: torna, non è successo niente

Il figlio Edoardo Galli «è un ragazzo profondo, più maturo della sua età. Tende a riflettere molto sulle cose e non ha mai dato segni di possibile disagio». E anche se è scomparso da giovedì 17 marzo «non ci sono state liti, la sera prima di allontanarsi aveva pianificato con il nonno le tappe della prossima vacanza estiva in Val d’Aosta. Era sereno, non riusciamo a comprendere cosa possa essere accaduto». Alessandro Galli, il padre, e la madre Natalia oggi parlano con il Corriere della Sera anche della possibilità che il 17enne scomparso a Colico voglia raggiungere la Russia. «Aveva fatto ricerche col computer su come sopravvivere in alta quota senza acqua o cibo, inoltre se ne è andato portandosi via un sacco a pelo».


L’avvistamento

E alla «scuola alberghiera di Casargo aveva frequentato per due anni corsi estivi di musica, conosce bene i sentieri della zona, dove abbiamo fatto numerose escursioni insieme». Sulla segnalazione che lo voleva seduto su una panchina lungo un sentiero del monte Suchello, nella Bergamasca dice: «Edoardo è sportivo, gioca a golf, è un gran camminatore. Non ci sentiamo di escludere nulla, ma ci sembra improbabile che possa aver percorso a piedi, in soli due giorni, parte della dorsale orobica». Mentre il suo interesse per la politica potrebbe essere collegato alla scomparsa: «Si interessa di diplomazia e politica. A scuola, il liceo Nervi di Morbegno, frequenta un corso di dibattito rivolto agli studenti di quinta, nonostante lui sia in terza».


Sconvolto dalla guerra

È rimasto sconvolto «dalla guerra in Ucraina ed è stato più volte in Russia a trovare i nonni. Non mi stupirebbe se davvero avesse cercato di varcare i confini dell’Italia. Non certo però per unirsi ai combattenti, lui è un pacifista», spiega Alessandro. Che dice che il figlio era uno studente modello: «È appassionato di storia, geografia, arte e filosofia. Ultimamente però faceva più fatica a scuola, c’era stato qualche brutto voto, subito recuperato e noi certo non glielo avevamo fatto pesare». Infine, l’ultimo appello: «Cucciolo torna a casa. Io, la mamma, la tua sorellina ti aspettiamo. Non è successo nulla».

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