Il tifoso della Roma malato che ha commosso tutti ammette: «Non sono terminale, la mia è una patologia cronica. In Svizzera? Per ora non vado»

La sua telefonata in radio era diventata virale, la società e l’allenatore De Rossi si erano detti disponibili ad ascoltarlo. Ma Adnkronos ha scoperto che la storia di Edoardo era ben diversa

Aveva chiamato Tele radio stereo, una delle emittenti radiofoniche più seguite dai tifosi romanisti e, raccontando il suo dramma da malato terminale, aveva pregato l’As Roma, in lacrime, di vincere la finale della Europa League a Dublino. Ma Edoardo non ha in programma di andare in Svizzera per scegliere il suicidio assistito. E non ha neanche una patologia in fase terminale. A rivelarlo è l’Adnkronos, che è riuscita anche a parlare direttamente con il tifoso. Il nome è vero e molti dettagli di quella telefonata ma ha esagerato le sue condizioni di salute. Come ha ammesso all’agenzia di stampa, la sua malattia non è terminale ma cronica. E non ha intenzione di ricorrere al fine vita in una clinica in Svizzera, anche se è un «pensiero estremamente rilassante». All’Adnkronos ha rivelato: «Viviamo in una società in cui se stai male devi piangere e piangerti addosso. Se agli altri appari come uno che ride, che scherza, allora non può essere vero che soffri. Se uno sbaglio l’ho fatto è che ho definito ‘terminale’ la mia malattia, anche se poi mi sono corretto, per fortuna. La mia non è una malattia terminale ma comunque è cronica e incurabile». Sposato da un anno, solo i genitori, la moglie e un paio di amici sono a conoscenza delle sue reali condizioni di salute, che ha nascosto a parenti e conoscenti anche alla cerimonia di nozze: «Mia moglie mi ha curato in segreto in bagno, all’oscuro degli invitati, naturalmente ignari di tutto». Per questo chi ha riconosciuto la sua voce lo ha chiamato incredulo, non essendo a conoscenza dei suoi problemi.


La clinica in Svizzera

Da anni convive con questa patologia: «Ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado», riferendosi alla possibilità di ricorrere al fine vita, il messaggio più forte della sua telefonata in radio. Edoardo infatti aveva detto che una clinica elvetica gli aveva proposto come date per l’eutanasia il 22 maggio, giorno della finale di Europa League. Un pensiero che lo ha attraversato immediatamente e che lo ha spinto a fare quell’appello a Tele Radio Stereo. Sul punto, ha spiegato all’Adnkronos: «Il fine vita? È un pensiero per me estremamente rilassante, per questo l’ho citato. Io tengo duro per i miei affetti, per mia moglie, ma con questa malattia cronica che mi distrugge la vita quotidiana, con il medico che mi ha sempre assistito e operato e mi ha detto che non c’è nulla da fare. Ecco, viene da pensarci». E allora perché quella telefonata in radio?  «L’ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma, come pure oggi», ha spiegato Edoardo, «io scherzo sempre, la leggerezza mi aiuta».


La scoperta di Adnkronos

«Edoardo, questo il nome con cui si è presentato alla radio (attenzione: è il suo vero nome), è proprio difficile che voglia farsi trovare», spiega l’agenzia. «Perché si è inventato tutto. E ora sarebbe costretto a spiegare il motivo di tutto questo. Uno scherzo? Una goliardata tra amici? Chi può dirlo (…) La verità è che Edoardo non è disperato come racconta in radio: è vero che possiede dei cani (come ha raccontato alla radio). Ma ha anche tanto altro. A quanto risulta all’Adnkronos, ha una moglie con la quale si è sposato neanche un anno fa, una donna erede di una ricca e famosissima famiglia», riporta l’agenzia di stampa romana.

La storia di Edoardo fa il giro dei social. De Rossi: «Daremo tutto per quel tifoso»

In diretta a Te la do io Tokyo, programma radiofonico condotto dal famoso speaker Marione tutti i giorni dalle 10 alle 14, il giovane aveva raccontato di aver già preso accordi con una clinica svizzera. «Gli svizzeri sono strani, è come se stessi organizzando una gita a una spa. Una delle date che mi hanno proposto è il 22 maggio. E nella mia testa è scattato qualcosa, mi sono detto ‘Ma io il 22 maggio ho qualcosa da fare’. Poi mi sono ricordato, è la finale di Dublino», ha raccontato. La storia di Edoardo ha fatto il giro della rete. Tanto da arrivare anche a Trigoria. Daniele De Rossi, allenatore della As Roma ne aveva parlato perfino in conferenza stampa. «Daremo tutto per quel tifoso e per tutti gli altri. La questione ci ha toccato e la società sta cercando di rintracciarlo, a patto che lui lo voglia», ha dichiarato il tecnico alla vigilia del big match Roma-Milan per arrivare alla semifinale di Europa League. Ma Edoardo non è chiaro se risponderà. All’Adnkronos si è negato. E forse continuerà a farlo anche per la sua squadra del cuore.

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