Escort, hotel di lusso e champagne: l’inchiesta sugli appalti dei rifiuti a Reggio Emilia

La storia parte da Bibbiano. E arriva al ministero della Difesa. 650 mila euro di affidamenti sotto indagine

Eunice, Diana Marcela, Sandy. E ancora: ragazze sudamericane e dell’Est. Tutte escort di lusso chiamate a garantire «serate allegre» agli ospiti di una villa in provincia di Reggio Emilia. Allo scopo di far ottenere all’imprenditore Enrico Benedetti e a sua figlia Margherita appalti di un business legato allo smaltimento dei rifiuti. E alla loro Ecologia Soluzioni Ambiente Spa la distruzione controllata o il recupero ad usi civili di armi ed esplosivi. L’inchiesta della procura emiliana parte da Bibbiano, cittadina già nota per il caso dei minori portati via alle famiglie d’origine. E arriva a tre nomi dell’Agenzia industrie Difesa controllata dal ministero: Giulio Botto, Luca Corrieri e Luigi Brindisi. E a 650 mila euro di affidamenti sotto indagine.


Incontri casuali?

Secondo l’accusa i tre favorivano i Benedetti nell’affidamento di lavori di smaltimento di rifiuti speciali. Tra cui anche missili al fosforo. In cambio ricevevano escort, champagne, hotel di lusso, cene e buoni benzina. Oltre che promesse di posti di lavoro e biglietti per vedere le partite del Parma in Serie B. Gli indagati in totale sono 14 e sotto inchiesta ci sono anche dirigenti delle società pubbliche di rifiuti Amia (Verona) e Sei Toscana. Gli incontri però non dovevano far capire tutto. Alle ragazze veniva chiesto di farli sembrare casuali: «Non deve assolutamente venire fuori che siete delle escort». Loro ci stavano. Perché con un paio di incontri riuscivano a pagare le rate del mutuo. Ma intanto loro negano tutto. Contattate da La Verità, ammettono di conoscere Benedetti.


Le smentite

Ma si dicono completamente estranee alla vicenda. Alexandrina dice che Benedetti voleva inserirla nel suo organico per lo smaltimento del fotovoltaico. Perché è una disegnatrice di packaging. Mentre Marcela, che fa l’architetto rispedisce l’accusa al mittente: «Mi vogliono far passare per una prostituta. Ma non esiste proprio. Lo smentisco categoricamente. Con Benedetti ho soltanto lavorato.

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