Lo chef influencer Max Mariola: «L’Italia deve alzare i prezzi del cibo. La gente comune può comprare lo sgombro e non il salmone»

9 milioni di follower sui social media. Tutti appassionati della sua arte

Max Mariola ha 9 milioni di follower tra TikTok, Instagram, Facebook e YouTube. Tutti appassionati della sua arte culinaria. E di «the sound of love», ovvero il suono della pasta quando viene mantecata: «Erotico, come molte cose in cucina». Nel 2024 ha aperto un ristorante con il suo nome a Milano in zona Brera. «Già a 14 anni volevo fare il cuoco. Ma mio padre, dopo le medie, mi ha costretto a seguire le sue orme. E così ho lavorato per anni nella nostra azienda, una bottega storica di restaurazione di oggetti in metallo prezioso. Poi, quando avevo 22 anni, mio padre è mancato all’improvviso: un dolore enorme che mi ha spinto a cambiare vita», racconta oggi in un’intervista al Corriere della Sera.


Pulivo una cucina

Il primo lavoro è stato umile: «Pulivo una cucina. Gratis. Non avevo fatto l’alberghiero, volevo recuperare: delle persone stupende mi hanno insegnato molto, senza stipendio però. Non è stato facile: papà non ci aveva lasciato debiti, ma neanche soldi. Però penso sia stato importante iniziare dal basso: per gestire una cucina devi conoscerla. E solo chi sa ubbidire sa anche comandare. Poi ho frequentato una scuola privata di cucina. A quel punto avevo uno stipendio, me la sono pagata così: di sera facevo il turno al ristorante, di giorno i corsi». Poi è finito davanti a una telecamera: «Nel 1999 una docente della scuola di cucina mi chiama e mi dice: stiamo facendo un canale televisivo di food, ti va di farmi da assistente? All’inizio stavo solo dietro le quinte, poi ho iniziato a fare delle rubriche mie. Ho fatto tv per 22 anni: sono tanti».


I social

A spingerlo sui social è stata «mia moglie, che è una donna razionalissima. Aveva capito che la tv più di tanto non mi poteva dare. Perciò nel 2018 abbiamo iniziato a fare video, girati da lei, per Facebook e YouTube: abbiamo avuto successo e ci siamo buttati. Poi nel 2022 c’è stato un tracollo di visualizzazioni sui video orizzontali: tutto si era spostato sul verticale. E lì ho detto: che faccio? Vado su TikTok? Temevo di essere fuori luogo, con i capelli bianchi. Invece la mia conoscenza della cucina e il mio linguaggio hanno funzionato». Lei «ha dieci anni meno di me. È laureata con lode in Management e a differenza mia ama studiare e lo fa di continuo. Per dire, pur essendo straniera ha preso la licenza di guida turistica di Roma: ha studiato tutta la storia della città in una lingua che non è neanche la sua! È lei che sa come riprendere, montare e postare i video».

L’alta moda del cibo

Infine, dice che «l’Italia dovrebbe puntare a diventare l’alta moda del cibo: mantenere le produzioni e le quantità attuali, ma alzando i prezzi. Come fa Hermès, che infatti ha la lista d’attesa per le Birkin: aumenta i prezzi, non la tiratura». Anche se così i prezzi aumenteranno: «La gente comune deve capire che non si deve comprare per forza il salmone, va bene lo sgombro. E non bisogna comprare gli asparagi a dicembre, ma il broccolo. A Natale trovi le ciliegie del Cile: costano chissà quanto e non sono sostenibili! A chi le compra, e magari ha pure la borsa della spesa ecologica, vorrei dare le botte sulle mani».

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