La staffilata di Arrigo Cipriani a Cracco & co: «Gli chef stellati si estingueranno come i dinosauri, vi spiego perché»

Il proprietario dell’Harry’s Bar di Venezia mette in guardia in un’intervista: «I social hanno dato la parola agli stolti, minacciano l’avvenire dell’umanità»

Amore e impresa, gioventù e vecchiaia, Venezia e l’Italia, il 25 aprile e Giorgia Meloni. È un’intervista a cuore aperto e senza frontiere quella che il proprietario dell’Harry’s Bar Arrigo Cirpiani concede oggi ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Toni paternalistici mai, ma punture di spille ai “giovani d’oggi”, più d’una. I ventenni di oggi? «Sono Bravi. Ma non hanno mai letto un libro in vita loro. Sono sempre curvi sul telefonino» sentenzia Cipriani dall’alto dei suoi 92 anni, ancora impegnato a ricevere e far sentire a casa clienti habitués e non. Ma la riflessione sulla penetrazione soffocante di smartphone e social media è solo l’antipasto alla stilettata più piccata, che Cipriani riserva ai giovani (per lui) che giocano nella sua di categoria – o per lo meno ci provano. «I social hanno dato la parola agli stolti, trasmettono l’idea che la plebe più bassa abbia sempre ragione, e questo minaccia l’avvenire dell’umanità», riflette l’imprenditore veneziano. Secondo il quale «gli chef stellati invece si estingueranno da soli, come i dinosauri». E perché, chiede Cazzullo? «Perché producono sapori artificiali, che non conosci, non ricordi e a cui non ti affezioni. E poi vogliono farti mangiare quel che decidono loro. Prendi il menu degustazione e ti pare che lo chef ti stia fissando. Ti senti sotto esame: non sei tu che giudichi lui; è lui che giudica te». Il suo, di rapporto col cibo, è decisamente diverso, in effetti. Come svela interrogato sul segreto della sua freschezza all’alba dei 92 anni. Come ci si arriva così? «Mangiando quasi nulla la sera, e facendo un quarto d’ora di karate al giorno».


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