Giorgia Meloni

Giorgia MeloniOpen | Giorgia Meloni è la presidente del Consiglio dei ministri e leader di FdI

Chi è Giorgia Meloni?

È la prima donna nella storia repubblicana a ricoprire il ruolo della quarta carica dello Stato. Il 22 ottobre 2022, al Quirinale, Giorgia Meloni ha prestato giuramento come presidente del Consiglio dei ministri. La sua fotografia, qualche mese più tardi, sarà affissa a Montecitorio, nella sala dove sono esposti i ritratti delle prime donne entrate a far parte delle istituzioni italiane. Leader del primo esecutivo della XIX legislatura, leader del partito europeo dei Conservatori e riformisti, l’Ecr Party, e leader di Fratelli d’Italia. Ma prima di raggiungere i più alti livelli della politica italiana ed europea, Meloni ha fatto quella che lei stessa ama definire «la gavetta». Ricorda spesso e rivendica di essere nata e cresciuta alla Garbatella, quartiere popolare di Roma. All’età di 15 anni, ha iniziato il suo percorso nel Fronte della gioventù, organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano. Prima di allora, ha subito l’abbandono del padre, che quando Meloni aveva un anno si è trasferito alle Canarie, e ha passato la sua infanzia assieme alla madre, Anna Paratore, e alla sorella, Arianna.

Gli inizi, i movimenti giovanili e il giornalismo

Nata il 15 gennaio 1977, Meloni non si è mai laureata. Ha frequentato l’istituto professionale Amerigo Vespucci, ottenendo la maturità linguistica nel 1996. Oltre alla giovanile dell’Msi, durante gli anni di scuola superiore, ha fondato gli Antenati, un coordinamento di protesta contro la riforma dell’Istruzione promossa dalla ministra Rosa Russo Iervolino. Poi, nello stesso anno del diploma, è diventata responsabile nazionale di Azione studentesca, costola di Alleanza nazionale che operava nelle scuole superiori. Meloni ha ottenuto la prima carica elettiva proprio con Alleanza nazionale, venendo eletta consigliere della Provincia di Roma nel 1998. La scalata al partito è iniziata. Nel 2000, entra nella direzione nazionale della giovanile del partito, Azione giovani. L’anno seguente, Gianfranco Fini l’ha nominata coordinatrice del comitato nazionale di reggenza di Azione giovani. Infine, al congresso nazionale del 2004, è diventata la presidente della giovanile, la prima donna per un’organizzazione di questo tipo nel campo della destra. Contemporaneamente, ha lavorato al Secolo d’Italia, quotidiano del partito, esperienza che l’ha portata due anni dopo a entrare nell’albo dei giornalisti professionisti. Intanto, la sconfitta alle Regionali del Lazio, nel 2005, nella lista Per il Lazio a sostegno di Francesco Storace, non l’ha fermata dal tentare la strada delle urne.

Da Alleanza nazionale alla fondazione di Fratelli d’Italia

Ci ha riprovato l’anno successivo, alle elezioni politiche. Meloni aveva compiuto 29 anni da pochi mesi quando è stata eletta il suo primo seggio alla Camera dei deputati. Quella legislatura, la XV, è durata appena due anni, durante i quali ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Montecitorio. Da allora sarà sempre eletta deputata, per un totale di cinque legislature. L’unico incarico ministeriale l’ha ricoperto nel governo Berlusconi IV, alla testa del dicastero per la Gioventù. Quando nel 2009 Alleanza nazionale è confluita nel Popolo della libertà, Meloni ha guidato il movimento giovanile del nuovo partito, Giovane Italia. Durante il governo presieduto da Mario Monti, sono iniziati i primi attriti con il soggetto politico di Silvio Berlusconi. Meloni ha votato a favore della riforma delle pensioni Fornero del 2012, adeguandosi al gruppo. In quello stesso anno, però, il Cavaliere ha preso la decisione di non far disputare le primarie per contendere il partito. Meloni, che aveva annunciato la sua candidatura alla segreteria, ha lasciato il Popolo della libertà il 20 dicembre. Insieme a Guido Crosetto, Ignazio La Russa e altri esponenti della vecchia Alleanza nazionale ha fondato Fratelli d’Italia. Ne è diventata presidente nel marzo 2014. Un paio di mesi più tardi, non è riuscita a farsi eleggere europarlamentare: Fratelli d’Italia non superò la soglia di sbarramento. Intanto i consensi del partito sono continuati a crescere, passando dal 1,9% delle politiche del 2013 al 4,3% del 2018.

La presidenza del Consiglio

L’exploit di Meloni è coinciso con le elezioni politiche del 2022. Con il 26% delle preferenze, il partito ha ottenuto il miglior risultato nei suoi dieci anni di storia. La coalizione di centrodestra, così, ha potuto contare della maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento. Meloni è stata indicata come candidata della coalizione per la presidenza del Consiglio. Il 21 ottobre, Sergio Mattarella le ha conferito l’incarico per formare il governo. La leader di Fratelli d’Italia ha accettato senza riserve e, il giorno seguente, lei e i suoi ministri hanno prestato giuramento al Quirinale. È il primo esecutivo della storia italiana a essere guidato da una donna. Altresì, è il primo governo nell’era repubblicana a essere guidato da un partito di destra. Il 23 ottobre, a Palazzo Chigi, si è tenuta la cerimonia della campanella tra lei e il presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi. Il primo decreto del governo Meloni, rivendicato con orgoglio dalla premier, ha modificato l’ergastolo ostativo, ha proposto una stretta sui rave party, ha anticipato la fine dell’obbligo vaccinale per i sanitari e ha ritardato l’entrata in vigore della riforma della giustizia penale di Marta Cartabia.

Testo di Felice Florio

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