Ancora scosse e bradisismo ai campi Flegrei. L’esperta Ingv: «Sollevamento del suolo di 2,5 cm in un mese. Perché non dobbiamo allarmarci»

La direttrice dell’Ingv a Fanpage: «Nessuna eruzione in vista ma ci saranno altri terremoti. Impossibile prevedere la magnitudo»

Sono almeno dieci le scosse sismiche registrate a partire dalla mezzanotte di oggi, 1 maggio, nell’area dei Campi Flegrei. L’ennesimo sciame sismico prosegue il trend dell’intensificazione dell’attività al nel sottosuolo del supervulcano. Lieve l’entità delle scosse, la più forte delle quali, all’1.23 ha raggiunto la magnitudo di 2.4 sulla scala Richter. Altre, più deboli ma meno profonde, sono state avvertite direttamente dalla popolazione, soprattutto nell’area di Pozzuoli, con il Comune che aveva comunque prontamente allertato i cittadini. L’attività sismica, che in un episodio ad aprile ha toccato il valore di 3.9 sulla scala Richter, si è accompagnata nel corso del mese ad un incremento del bradisismo dei Campi Flegrei. Lo scorso mese, infatti, il suolo in corrispondenza del Rione Terra di Pozzuoli si è sollevato di circa 2,5 centimetri, rispetto al centimetro dei mesi precedenti, che costituisce la soglia della norma di questo fenomeno.


Altri terremoti in arrivo

A snocciolare i dati intervistata su Fanpage è Francesca Bianco, sismologa e vulcanologa, direttrice del Dipartimento Vulcani (Ingv). «Questo incremento significativo è da tenere sotto osservazione», commenta l’esperta. E aggiunge: «Ma, ad oggi, non abbiamo elementi che suggeriscano una eruzione imminente». Eventi simili, poi rientrati si erano verificati anche nel 2005, e siamo ancora lontani dai livelli del periodo tra 1982 e il 1984 quando il suolo si sollevò di 1,8 metri. Nonostante la dimensione del fenomeno, Bianco tranquillizza anche sul fronte dei terremoti. Spiega infatti che a causare danni agli edifici sono tendenzialmente i terremoti di magnitudo 6 o superiore. «Ai Campi Flegrei siamo in area vulcanica, dove non sono presenti grosse faglie che possano generare terremoti di quel livello. È ragionevole pensare che non sia probabile avere eventi di quel genere. Ma la magnitudo non si può prevedere».


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