Non solo aurore boreali, l’impatto della tempesta solare su reti elettriche e Gps a singhiozzo: l’avviso dell’agenzia Usa

L’avvertimento dell’Agenzia Usa per l’atmosfera e gli oceani: «Possibili problemi diffusi di controllo della tensione elettriche»

Mentre colorava i cieli di tutto il mondo con le tinte surreali dell’aurora boreale, la tempesta geomagnetica che si è abbattuta sulla Terra il 10 maggio ha portato con sé anche alcuni problemi alle reti elettriche e alla navigazione satellitare. Lo rende noto la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’Agenzia degli Stati Uniti per l’atmosfera e gli oceani. L’ente americano parla di «possibili problemi diffusi di controllo della tensione elettrica», mentre satelliti che vengono impiegati per la navigazione potrebbero avere «problemi di tracciamento e orientamento». Tanto che i sistemi Gps – aggiunge la Noaa – sono «degradati o inutilizzabili per ore». La tempesta solare delle scorse ore, la prima di questo livello dal 2003, si è fatta sentire anche sulle comunicazioni radio ad alta frequenza, che risultano «sporadiche o interrotte».


L’attività del Sole

Effetti collaterali a parte, la tempesta geomagnetica ha reso le aurore boreali anche a latitudini molto basse: fino alla California negli Stati Uniti e fino alla Sardegna e al Lazio in Italia. Le aurore, spiega l’ente americano, sono gli indicatori più evidenti dell’interazione fra il campo magnetico terrestre e lo sciame di particelle proveniente dal Sole, che si avvicina al periodo di massima attività del suo ciclo. «In un primo momento non si prevedeva una tempesta geomagnetica estrema, ma ieri ha raggiunto il valore C5», ovvero il massimo nella scala che classifica questi fenomeni, ha spiegato all’Ansa Mauro Messerotti, professore di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste. Secondo l’esperto, «è presto per dire quali siano state realmente le conseguenze, lo si scoprirà nei prossimi giorni». Ciò che appare certo è che il Sole si sta avvicinando a una fase di attività particolarmente intensa. E per quanto riguarda le aurore boreali, aggiunge Messerotti, «ne stanno arrivando altre».


In copertina: l’aurora boreale vista da Alba Adriatica, 11 maggio 2024 (ANSA/Manuel Montini)

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